29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Gliobastoma

Scoperto il «motore dei tumori». Il cancro si potrà guarire con farmaci già esistenti?

Un team italiano guidato dal dottor Iavarone è riuscito a dimostrare come i tumori sia innescati e alimentati da una fusione genetica

Mitocondri e cancro, la scoperta del team di Iavarone
Mitocondri e cancro, la scoperta del team di Iavarone Foto: Shutterstock

Un altro passo avanti nella lotta contro il cancro. Questa volta la ricerca è stata guidata da un team di scienziati italiani e, a quanto pare, potrebbe essere considerato davvero un punto di svolta per la medicina. Un enorme vantaggio per tutti i pazienti che sono costretti a combattere ogni giorno con questa temibile malattia e che hanno dovuto sottoporsi alla terapia più invasiva degli ultimi tempi: la chemioterapia. Ora, farmaci già esistenti potrebbero agire direttamente contro il «motore dei tumori», evitandone la replicazione. Ecco di cosa si tratta.

Colpa dei mitocondri?
 

L’incredibile scoperta è stata resa possibile grazie a uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University di New York coordinato da due scienziati italiani: Antonio Iavarone e Anna Lasorella. Dai loro risultati è emerso che la fusione di due particolari geni denominati FGFR3 e TACC3 causano alcuni tumori umani particolarmente aggressivi. Uno di questi è il gliobastoma che si presenta a livello cerebrale. Durante lo sviluppo di questa temibile malattia si assiste a un aumento del numero e dell’attività dei mitocondri.

Moltiplicazione incontrollata
Spolverando i vecchi ricordi di ciò che abbiamo imparato tutti noi sui banchi di scuola durante le lezioni di scienze, sappiamo che i mitocondri sono in realtà degli organelli che si trovano all’interno di ogni cellula. Funzionano come vere e proprie centraline di energia producendola sotto forma di molecole di Adenosina Trifosfato (ATP). In questa maniera le cellule tumorali possono moltiplicarsi e diffondersi molto più velocemente.

Blocco della crescita
Se la crescita delle cellule tumorali è direttamente collegata con l’attività incontrollata dei mitocondri significa che interferendo con tale attività si può bloccare la crescita dei tumori. Ed è proprio questo ciò che sono riusciti a fare gli scienziati guidati da Iavarone: utilizzando farmaci già esistenti le formazioni cancerogene in vitro e negli animali sono vistosamente diminuite.

La droga che alimenta il tumore
Risultati simili erano stati ottenuti nel 2012 sempre dallo stesso team: era stata identificata una proteina che nasceva dalla fusione dei geni denominati FGR e TACC. Questa era una sorta di proteina che avviava il tumore e, cosa più importante, lo alimentava aiutandolo a diffondersi. Già allora si pensava che questa nuova sostanza chiamata FGFR-TACC potesse essere alla base del gliobastoma e, probabilmente comune a molte altre forme tumorali. Ora gli scienziati sono riusciti ad avere la conferma della loro teoria. Pare che questo genere di fusione si verifichi (nel 3% dei casi) anche nel cancro ai polmoni, al seno, all’esofago, alla vescica, della testa-collo e della cervice uterine.

Una delle fusioni più comuni
«FGFR3-TACC3 è probabilmente la più frequente fusione genica descritta finora nel cancro. Con questa ricerca siamo finalmente riusciti a capire come FGFR3-TACC3 induce e perpetua i tumori maligni e possiamo sfruttare i nuovi obiettivi terapeutici in una cura sempre più personalizzata del cancro. Abbiamo ricostruito il meccanismo che alimenta il 'motore dei tumori' e si sa che è legato al funzionamento delle centraline energetiche delle cellule, i mitocondri», spiega Iavarone. Il ricercatore ricorda al Corriere della Sera che «per questioni burocratiche e regolamentari non è stato possibile trasferire rapidamente le nostre sperimentazioni cliniche anche in Italia, si spera che dopo la pubblicazione su Nature dello studio si riesca presto a lavorare insieme». Lo studio è stato pubblicato recentemente su Nature. Hanno collaborato alla ricerca anche Stefano Pagnotta, Luciano Garofano, Angelica Castano e Luigi Cerulo, che lavorano per la Columbia University e l'università del Sannio e Michele Ceccarelli dell'Istituto Biogem di Ariano Irpino.

Fonti scientifiche

[1] A metabolic function of FGFR3-TACC3 gene fusions in cancer - Véronique Frattini, Stefano M. Pagnotta, Tala, Jerry J. Fan, Marco V. Russo, Sang Bae Lee, Luciano Garofano, Jing Zhang, Peiguo Shi, Genevieve Lewis, Heloise Sanson, Vanessa Frederick, Angelica M. Castano, Luigi Cerulo, Delphine C. M. Rolland, Raghvendra Mall, Karima Mokhtari, Kojo S. J. Elenitoba-Johnson, Marc Sanson, Xi Huang, Michele Ceccarelli, Anna Lasorella & Antonio Iavarone