Alcuni odori ti provocano un senso di nostalgia? Ecco la spiegazione degli scienziati
Scienziati spiegano il motivo per cui alcuni odori riescono ad accedere a una sorta di archivio delle emozioni
Vi è mai capitato di sentire improvvisamente un odore mentre vi trovate all’aperto o in un negozio, e avvertire un immediato senso di nostalgia? La verità è che il sistema olfattivo umano è collegato in maniera diretta con le nostre emozioni. Durante l’inspirazione, infatti, le molecole odorose comunicano con la membrana olfattiva presente nel naso. Qui vi sono milioni di cellule che trasformano i segnali odorosi in segnali elettrici. Sono questi ultimi che trasmettono all’istante informazioni al sistema limbico e ipotalamo, due zone cerebrali che controllano memoria ed emozioni. Ma gli scienziati, oggi, hanno scoperto ancora un altro meccanismo. Ecco di cosa si tratta.
Il senso di nostalgia
Pare che i ricercatori si siano concentrati principalmente sul senso di nostalgia: quegli odori che, non appena vengono percepiti ci ricordano la nostra infanzia o i momenti più belli della nostra vita. Quando proviamo una sensazione così meravigliosa e allo stesso momento triste, il nostro cervello accede a una sorta di file di log, responsabili della memoria odorosa a lungo termine.
Corteccia piriforme
La diretta responsabile è una precisa zona del cervello denominata corteccia piriforme, associata alla memorizzazione di ricordi connessi a un determinato odore. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che tale meccanismo funziona solo se vi è la possibilità di agire con altre aree cerebrali. L’archivio di memoria è reso possibile grazie alla plasticità sinaptica: «una memoria viene creata quando i neuroni comunicano tra loro attraverso un processo chiamato plasticità sinaptica», spiegano i neuroscienziati.
Archivio dei ricordi
«È noto che la corteccia piriforme è in grado di immagazzinare temporaneamente i ricordi olfattivi, e noi volevamo sapere se questo si applica anche ai ricordi a lungo termine», ha dichiarato Christina Strauch. della Ruhr-Universität di Bochum (Germania), che ha condotto la ricerca insieme alla professoressa Denise Manahan-Vaughan.
Lo studio
Lo studio – pubblicato su Cerebral Cortex - è stato condotto sui ratti allo scopo di comprendere se la corteccia piriforme può esprimere una plasticità sinaptica e se, nel caso, questa dura almeno quattro anni. Durante la ricerca, gli scienziati hanno utilizzati degli impulsi elettrici a livello cerebrale per verificare il processo di codifica di una sensazione olfattiva a livello di memoria cerebrale. Tale stimolazione è avvenuta in una precisa area cerebrale conosciuta con il nome di corteccia orbitofrontale, responsabile della differenziazione delle esperienze sensoriali. Così facendo gli effetti sono stati ottenuta a livello della corteccia piriforme.
Memorizzazione a lungo termine
«Il nostro studio mostra che la corteccia piriforme sia effettivamente in grado di fungere da archivio per memorie a lungo termine, ma ha bisogno di istruzioni dalla corteccia orbitofrontale - un'area cerebrale più alta - che indica che un evento deve essere immagazzinato come una memoria a lungo termine», ha concluso Strauch.
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