17 agosto 2025
Aggiornato 22:00
Malattie reumatologiche

Oltre 3 milioni di donne con malattie reumatiche, parte un'iniziativa congiunta ISS e SIR

Con oltre 3,5 milioni di italiane colpite si è reso necessario intervenire. Al via protocollo di collaborazione Sir-Iss. La più diffusa è l'artrite reumatoide

Malattie reumatiche colpiscono più le donne
Malattie reumatiche colpiscono più le donne Foto: Shutterstock

ROMA – A fronte di questi numeri: oltre 3 milioni di donne italiane colpite dalle malattie reumatiche, o reumatologiche, non si poteva restare indifferenti. Per questo si è dato l'avvio a un protocollo di collaborazione tra la Società Italiana di Reumatologia (SIR) e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), al fine di avviare nuovi studi scientifici, svolgere attività formativa tra i medici di medicina generale e fornire una corretta informazione a tutta la popolazione.

I tre principali obiettivi
Sono dunque questi i tre principali obiettivi del nuovo protocollo di collaborazione sulla medicina di genere che è stato siglato tra la Società Italiana di Reumatologia (SIR) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nelle prossime settimane prenderanno il via i primi progetti che prevedono, tra le varie iniziative, corsi specifici per i medici di famiglia e la diffusione di materiale divulgativo come opuscoli e video per le famiglie. «Le malattie reumatiche interessano oltre 3,5 milioni di italiane - sottolinea la prof.ssa Angela Tincani, Referente SIR del progetto e Responsabile della Reumatologia e Immunologia degli Spedali Civili di Brescia – Solo l’artrite reumatoide colpisce tre volte di più le donne rispetto agli uomini. Diventa quindi necessario avviare nuovi percorsi di ricerca che avranno, per esempio, lo scopo di valutare se e come la risposta di un farmaco possa essere influenzata dal genere del paziente».

Promuovere l'informazione
«Le attività di informazione invece – prosegue Tincani – comprenderanno anche le peculiarità da rispettare nel gestire pazienti di sesso diverso. Tutti i professionisti, sia lo specialista che il medico di medicina generale, devono sempre considerare alcuni fattori come l’utilizzo di contraccettivi, la possibile insorgenza di tumori femminili o i problemi legati alla menopausa. In particolare va prestata grande attenzione alla fertilità e al desiderio di maternità. Molte patologie possono esordire quando una donna è nel pieno delle sue possibilità di procreazione. Va quindi valutata attentamente la scelta delle terapie e, quando possibile, vanno privilegiate quelle che consentono a una paziente di avere una normale vita familiare. E’ importante che queste informazioni siano condivise dal medico di Medicina Generale e un po’ da tutti perché la paziente non sia costretta a sentire pareri diversi che sono spesso fonti di dubbi e incertezza».

Le donne sono più soggette
«Le donne risultano più esposte alle patologie perché presentano una particolare predisposizione genetica e ormonale che favorisce lo sviluppo di risposte autoimmuni più aggressive – sottolinea la prof.ssa Tincani – Anche la prevenzione secondaria potrebbe essere diversa, così come quella primaria. Il genere femminile tende, infatti, ad avere stili di vita differenti rispetto alla popolazione maschile. Questi due aspetti potranno essere meglio approfonditi attraverso i nuovi studi scientifici che avvieremo».

Un'importante collaborazione
«Siamo lieti di aver stretto questo accordo con un’Istituzione nazionale importante e prestigiosa come l’ISS – commenta il prof. Mauro Galeazzi Presidente Nazionale della SIR – La collaborazione è già stata avviata da alcuni mesi e porterà a breve i primi risultati. E’ un’ottima occasione per rilanciare, anche tra la popolazione, l’importanza della ricerca e della divulgazione relative a queste malattie molto gravi ed invalidanti che interessano milioni di cittadini. La reumatologia italiana è una delle eccellenze del nostro sistema sanitario nazionale e deve continuare a esserlo anche nei prossimi anni».