28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Vitamina D

Vitamina D: 5 cose che ti accadono se hai una carenza

La vitamina D è essenziale per il mantenimento del nostro benessere. Una sua carenza, specie se grave, può causare diverse malattie. Le conferme della scienza.

Vitamina D e cancro, sclerosi multipla, muscoli flaccidi
Vitamina D e cancro, sclerosi multipla, muscoli flaccidi Foto: Shutterstock

La vitamina D è uno dei nutrienti essenziali più importanti per il nostro benessere. Tuttavia, non è raro soffrire di una sua carenza a causa dello stile di vita che conduciamo. Negli ultimi anni, infatti, passiamo troppo poco tempo all’aperto e molto chiusi tra le mura domestiche. Quest’abitudine ci porta, potenzialmente, a soffrire di una grande moltitudine di malattie. Alcune di queste causate da un deficit di vitamina D. Ecco 5 cose che potrebbero accaderti.

Vitamine del gruppo D
Per correttezza, dovremmo parlare di vitamine del gruppo D. Il termine, infatti, indica dei composti pro-ormonali che contengono diverse forme di calciferolo: vitamina D1, D2, D3, D4, D5. Le vitamine del gruppo D fanno parte del gruppo delle liposolubili a cui appartengono anche la A, la E, la K.

Si rischia il cancro
La carenza di vitamina D pare essere associata a una delle malattie più temibili di questo millennio: il cancro. Alcune ricerche hanno messo in evidenza come la vitamina D sia in grado di contrastare il cancro evitando la proliferazione cellulare e inducendo l’apoptosi (morte programmata). Sull’American Journal of Clinical Nutrition si legge che l’assunzione di 1100UI al giorno di vitamina D associata a 1500 mg/die di calcio ha portato a una riduzione drastica del rischio di cancro. Una delle possibili spiegazioni ci viene fornita dagli scienziati della Columbia University: la vitamina D protegge delle particolari proteine di membrana, essenziali alla comunicazione cellulare. Quando tale comunicazione è interrotta, le cellule arrivano a uno stato di regressione sviluppando tumori. Per ridurre oltre 100mila casi all’anno di tumore solo negli USA, i ricercatori sostengono che sarebbe sufficiente aumentare la vitamina D plasmatica a 40ng/ml.

  • Sapevi che..?
    Secondo quanto emerso da un lavoro condotto dal Cancer Treatment Centers of America, i pazienti oncologici sembrano avere una caratteristica comune: dosi ridotte di vitamina D.

Sclerosi multipla
Un’altra patologia associata alla carenza di vitamina D è la sclerosi multipla. Un recente studio condotto dall’Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, e pubblicato sulla rivista Neurology, è riuscito a dimostrare come la carenza di vitamina D aumenti il rischio fino al 50% di sviluppare la sclerosi multipla. La ricerca è stata condotta su un campione di 3200 donne a cui è stato analizzato il sangue. «Il nostro studio, che coinvolge un gran numero di donne, suggerisce che la correzione della carenza di vitamina D nelle donne giovani e di mezza età può ridurre il rischio futuro di MS», ha dichiarato Kassandra Munger, coordinatrice dello studio. Ma tutto ciò non è affatto una novità: risultati simili furono ottenuti già intorno al 1986 quando si era evidenziato come il colecalciferolo era vistosamente ridotto nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Non a caso, il dottor Goldberg somministrava 5000 UI di vitamina D3 a tutti i malati di sclerosi multipla, riducendone vistosamente le ricadute. Il problema pare riguardare tutti i tipi di malattie autoimmuni.

Muscoli flaccidi
Una ricerca condotta dall’Università di Manchester, ha mostrato come bassi livelli di vitamina D possano portare ad avere i muscoli particolarmente flaccidi e deboli. Il problema coinvolge soprattutto le persone di mezza età. Una carenza di vitamina D può portare a valori bassi di insulin-like growth factor-1 (IGF-1) e della sua proteina legante 3 (IGFBP3) tre fattori estremamente legati alla fragilità. «Con l’invecchiamento della popolazione, i problemi di fragilità legati presentano una sfida crescente per i sistemi sanitari di tutto il mondo – dichiara Agnieszka Swiecicka, principale autrice dello studio – La vitamina D, oltre a mantenere la salute delle ossa, regola la funzione muscolare e bassi livelli di vitamina D sono legati a minore massa muscolare e forza. IGF-1 colpisce la crescita muscolare e la riparazione e la sua azione e i livelli vengono modificati dalla proteina IGFBP3».

Mal di testa e cefalea
Un altro (recente) studio pubblicato su Scientific Reports e condotto da alcuni ricercatori Finlandesi, ha evidenziato una stretta relazione tra carenza di vitamina D e cefalea cronica. Le persone che avevano ridotti livelli di vitamina D, infatti, presentavano un rischio raddoppiato di soffrire di tale disturbo. Durante lo studio sono state coinvolte più di 2.500 persone. La carenza era stata stimata con livelli al di sotto dei 50 nanomoli per litro.

Maggior rischio di infezioni
La luce solare, si sa, è il miglior modo per aumentare il livello di vitamina D nel corpo. Secondo un nuovo studio condotto dalla Georgetown University, la luce solare può rendere particolarmente attive le cellule T del sistema immunitario. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, suggerisce che le cellule T sono le prime a rispondere all’esposizione solare impedendo a virus e batteri di colonizzare il nostro corpo umano. «Sappiamo tutti che la luce del sole fornisce vitamina D, che si ritiene avere un impatto sul sistema immunitario, tra le altre cose – spiega il dottor Ahern – Ma quello che abbiamo trovato è un ruolo completamente separato della luce solare sull’immunità. Alcuni dei ruoli attribuiti alla vitamina D sull’immunità possono essere dovuti a questo nuovo meccanismo. Le cellule T, siano esse di supporto o killer – prosegue l’autore principale dello studio – hanno bisogno di muoversi per fare il loro lavoro, che è quello di raggiungere il sito di un’infezione e orchestrare una risposta. Questo studio dimostra che la luce solare attiva direttamente le cellule immunitarie fondamentali, aumentando il loro movimento».