Longevità: l'invecchiamento non si può fermare? Però si possono guadagnare anni di vita in più. Ecco come
Il dottor Paolo Vezzoni spiega che, anche se l'invecchiamento non si può fermare, si possono guadagnare anche molti anni in più di vita, così come si possono perdere. Ecco come

ROZZANO – Un nuovo studio pubblicato su PNAS parla dell'impossibilità di mettere in pratica la possibilità di fermare l'invecchiamento. Ma anche se fosse davvero così, è comunque importante sapere che, con opportuni modi, è possibile guadagnare diversi anni di vita in più – come è però anche possibile perderli. A spiegarlo è uno studio revisionale dell'University of Edinburgh (Scozia) e il dottor Paolo Vezzoni, ricercatore del CNR e direttore del Laboratorio di Biotecnologie Mediche dell’ospedale Humanitas.
Da due mesi a sette anni di vita in meno
secondo quanto emerso dallo studio condotto dal team ricercatori scozzesi, ogni chilogrammo di peso corporeo in eccesso riduce di due mesi la speranza di vita di una persona, per cui essere sovrappeso di diversi chili può ridurre l'aspettativa anche di diversi anni. Ma a essere più 'pesante' nell'impatto sulla speranza di vita è il fumo che, nell'ordine di un pacchetto di sigarette fumate al giorno riduce la speranza di vita di ben sette anni. Se poi si è 'istruiti', l'aspettativa di vita si arricchisce di circa un anno – non tanto, ma pur sempre significativo.
Quello che i ricercatori hanno scoperto analizzando 25 studi sul tema, è che il filo comune erano due nuove varianti genetiche che influenzano la longevità, di cui una associata al colesterolo e una all’immunità. «Il team di scienziati ha cercato di studiare il rapporto fra i geni e la longevità analizzando un’ampia gamma di polimorfismi genetici associabili all’aspettativa di vita», spiega su Humanitas il dottor Paolo Vezzoni. E questo ha prodotto dei risultati.
Cosa si è scoperto
La metanalisi condotta dai ricercatori ha coinvolto un numero elevato di soggetti. «I ricercatori – fa notare il dott. Vezzoni – si sono serviti delle informazioni genetiche di oltre 600 mila persone per valutare l’impatto dei geni sull’aspettativa di vita». E questo è importante, perché secondo gli scienziati e in base a quanto stimato, il patrimonio genetico influenza fino al 25% la variabilità della durata della vita. Tuttavia, per il momento sono state associate in modo significativo alla longevità solo tre varianti genetiche: «Tra questi l’APOE, un gene correlato all’insorgenza della malattia di Alzheimer – sottolinea Vezzoni – Gli autori di questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications ne suggeriscono altre due. La prima è in un gene correlato ai livelli di colesterolo e la seconda in un gene associato all’immunità». Di queste, la prima riduce la durata di vita di circa otto mesi; la seconda, invece, ne aggiunge circa sei.
Lo stile di vita e la longevità
Per comprendere come i diversi fattori si influenzano l'uno con l'altro, gli autori hanno voluto approfondire la relazione tra DNA, lo stile di vita e l'aspettativa. I ricercatori, «hanno cercato di vedere se ci sono rapporti tra l’analisi genetica e i dati a disposizione su questi individui, la loro caratterizzazione per il fumo, il livello di istruzione e la capacità di essere intraprendenti, ma anche l’associazione con alcune condizioni e patologie come il sovrappeso, il diabete, la malattia coronarica», fa notare il dottor Vezzoni. Come prevedibile l'impatto sull'aspettativa di vita è diverso – sia in positivo che in negativo – a seconda del fattore. Per esempio, come il sovrappeso e il fumo hanno un impatto negativo, il grado di istruzione c'è l'aveva in senso positivo: se da un lato fumare un pacchetto di sigarette al giorno riduceva la speranza di vita di ben 7 anni, essere istruiti l'allungava di un anno. Smettere di fumare potrebbe, secondo i ricercatori, ridurre se non addirittura azzerare questo rischio. Allo stesso modo di come il sovrappeso riduce l'aspettativa di vita di 2 mesi per ogni chilo in più, perdere peso può 'restituire' i mesi o gli anni potenzialmente perduti. «La certezza che un individuo si ammalerà non deriva dalla presenza di un solo polimorfismo – avverte Vezzoni – Così come sono circa cento i geni che possono influire sul colore della pelle sono moltissimi i geni che possono orientare il rischio di insorgenza di una patologia. Insomma, anche nella longevità i fattori che la determinano possono alla fine essere diversi. Ma, di certo, non aspettiamoci di vivere in eterno – e d'altronde, chi lo vorrebbe?
- 09/10/2018 Le donne vivono più a lungo degli uomini. Ma perché? Svelato il mistero
- 02/10/2018 Festa dei nonni, ecco l’Italia dei centenari: dove, chi e quanto vivono i più longevi
- 19/09/2018 Ecco la dieta antinfiammatoria che (secondo gli scienziati) aumenterebbe la longevità
- 03/09/2018 Gli esseri umani potrebbero arrivare fino a 150 anni. Ecco la straordinaria pillola anti-invecchiamento