27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Invecchiamento

Il segreto della longevità? Non esiste. L’uomo è matematicamente costretto a invecchiare

Non si può bloccare l’invecchiamento e tanto meno si più evitare di morire. Uno studio pubblicato su PNAS mostra l’impossibilità di mettere in pratica un simile obiettivo

Rallentare l'invecchiamento è matematicamente impossibile
Rallentare l'invecchiamento è matematicamente impossibile Foto: Shutterstock

Frenare l’invecchiamento è matematicamente impossibile. È questa la (triste) conclusione a cui sono giunti alcuni scienziati. Dimentichiamoci la fonte dell’eterna giovinezza o – peggio ancora – il segreto dell’immortalità. L’uomo è destinato a invecchiare, ha i «giorni contati» e prima o poi dovrà lasciare il proprio corpo, privo di vita, su questo pianeta. Ecco i risultati dello studio pubblicato su PNAS.

Un destino ineluttabile
A etichettare il nostro destino come un fattore ineluttabile è stato un team di ricerca dell'Università dell'Arizona: nessuno di noi può sfuggire alla vecchiaia, tanto meno alla morte. Ciò significa che tutto il tempo passato dagli scienziati, negli ultimi anni, alla ricerca di un metodo per rallentare l’invecchiamento non è servito a nulla.

Un arresto teorico
Secondo lo studio dell'indagine coordinata dal dottor Paul Nelson e dalla professoressa Joanna Masel, docente di ecologia e biologia evoluzionistica, poter arrestare l’invecchiamento è possibile solo a livello teorico. L’unico intervento possibile, infatti, è quello di ottenere un’eccellente selezione tra gli organismi ed eliminare gli alleli che provocano la senescenza. In due parole: si sfrutta la competizione cellulare allo scopo di eliminare le cellule che inducono una sorta di invecchiamento favorendo quelle che mantengono inalterate le proprie funzionalità (e quindi ci fanno rimanere giovani).

E la pratica?
In teoria si possono cercare di mantenere solo le cellule che rimangono sane e vitali riducendo quelle che fisiologicamente riducono le proprie funzionalità. Ma la pratica è totalmente differente. Se da un lato è vero che ci sono cellule che diventano più lente e poco attive, è anche vero che escludendo queste avremmo a disposizione solo quelle che aumentano il tasso di crescita in maniera esponenziale. E non pensiate sia un bene: tutt’altro. Questo elevato tasso di crescita può aumentare notevolmente il rischio di contrarre un tumore.

Cosa accadrebbe?
Il risultato che deriverebbe dalla selezione cellulare sarebbe alquanto rischioso: tutti gli esseri umani dovrebbero scontrarsi con la formazione di più cellule tumorali nell’organismo. Probabilmente, senza manifestare sintomi. Questo, per lo meno, è quanto emerge dallo studio del team coordinato da Masel. Se si bloccano le cellule lente si incappa in un maggior rischio di proliferazione cellulare (tumore) e, di conseguenza, nello sviluppo del cancro. Se si fa l’opposto, ovvero se si bloccano le cellule a crescita veloce si rischia di invecchiare troppo presto.

L’invecchiamento è matematicamente inevitabile
«L'invecchiamento è matematicamente inevitabile. Non c'è logicamente, teoricamente e matematicamente alcuna via d'uscita. Potresti rallentare l'invecchiamento, ma non puoi fermarlo», ha dichiarato la professoressa Masel. In pratica cercare di bloccare questo meccanismo significa andare contro natura e scontrarsi con tutte le conseguenze devastanti. Gli organismi pluricellulari sono destinati a invecchiare e morire. E nessuno scienziato potrà cambiare il destino dell’umanità.