8 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Rallentare il tempo

Gli esseri umani potrebbero arrivare fino a 150 anni. Ecco la straordinaria pillola anti-invecchiamento

Descritta dagli scienziati dell'Università del New South Wales come una straordinaria tecnica anti-invecchiamento che aumenta la qualità e la durata della vita, sfrutta una molecola già conosciuta da tempo per riprogrammare le cellule

Una pillola per arrivare a 150 anni
Una pillola per arrivare a 150 anni Foto: Leszek Glasner | Shutterstock Shutterstock

Sono molte le persone che vorrebbero aumentare la durata della loro vita. Altre che, al contrario, vorrebbero finisse quanto prima per alleviare le innumerevoli sofferenze. Ma una cosa è certa: vale la pena di vivere a lungo solo se si gode di ottima salute. Ed è proprio questo che vorrebbero fare alcuni scienziati attraverso una straordinaria tecnica anti-invecchiamento che potrebbe essere a disposizione a partire dal 2020. L’idea è quella di avere sempre organi giovani e vivere fino a 150 anni. Ecco tutti i dettagli.

Riprogrammazione cellulare
Alla base del progetto ideato dal team coordinato dal professor Harvard David Sinclair e alcuni scienziati dell'Università del New South Wales, c’è una riprogrammazione delle cellule umane. La tecnica, secondo quanto dichiarato dai ricercatori, permetterebbe alle persone di avere organi rigenerati e persino di far muovere nuovamente le persone paralizzate.

Più giovani
In sintesi, le persone potrebbero allungare la propria giovinezza e, di conseguenza, l’intera durata della vita. Negli esperimenti condotti su modello animale, grazie a una sostanza derivata dalla vitamina B3, i topolini vivevano mediamente il 10% in più. Ma non solo: la stessa sostanza può evitare la perdita di capelli e la sua produzione sarebbe particolarmente economica. Tant’è vero che gli scienziati ritengono come – entro un massimo di cinque anni – le persone potranno averla a disposizione al prezzo di una tazzina di caffè (al giorno).

Cautela
D’altro canto c’è chi ritiene che bisogna porre estrema cautela. Ad asserirlo, per esempio, è il professore del Dipartimento di Genetica della Harvard Medical School, il quale ritiene che sarebbe meglio evitare di invertire il processo di invecchiamento prima che i medicinali siano stati sottoposti a peer review. «Non raccomandiamo che le persone escano e prendano i precursori NAD perché non hanno ancora formalmente testato la sicurezza», spiega il professore.

Quali molecole?
Alla base della sperimentazione c’è una molecola conosciuta da tempo con il nome di NAD (nicotinammide adenina dinucleotide). Si tratta di una particolare sostanza che svolge un importante ruolo nella generazione di energia da parte dell’organismo. Al momento la molecola viene utilizzata per il trattamento del morbo di Parkinson e la sindrome da jet lag.

24 anni in meno
Il professor Sinclair ha testato lui stesso gli effetti della nuova molecola allo scopo di ridurre il processo di invecchiamento ed ha asserito che la sua età biologica è diminuita di ben 24 anni. Suo padre, di quasi 80 anni, ha cominciato a fare rafting dopo aver sperimentato la pillola un anno e mezzo fa. Mentre sua cognata è diventata di nuovo fertile nonostante fosse stata vittima di una menopausa anticipata a 40 anni. Insomma, le premesse sono entusiasmanti. Solo la ricerca futura ci dirà se davvero questa molecola potrà cambiare la sorte degli esseri umani.