12 dicembre 2024
Aggiornato 04:30
Ragni e paura

Ragni, svelato il segreto della paura

La paura dei ragni nasce con noi, si presenta fin dai primissimi mesi di vita e non è influenzato da esperienze passate. Ecco perché (quasi) tutti li temono

C’è chi ha letteralmente il terrore dei ragni. Alla sola vista prova una sensazione di disgusto o, addirittura, si sente paralizzato. Ma come è possibile che ci siano persone che li temono pur non avendo mai avuto esperienze negative? Secondo gli scienziati il problema è un altro: il timore degli aracnidi sarebbe innato e si presenterebbe quando un individuo è ancora in fasce. Ecco perché.

Cos’ha di tanto pauroso un ragno?
La domanda è lecita, specie in Italia, dove i ragni realmente pericolosi sono quasi inesistenti. Dunque, da dove mai arriverà questo terrore? Alla domanda hanno cercato di rispondere gli scienziati del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences e della Uppsala University. Da ciò che hanno compreso a seguito dei loro studi, pare che il tutto derivi da un problema innato di carattere ereditario.

Quando inizia la paura?
Probabilmente la nostra paura per ragni (e serpenti) inizia al momento del concepimento. È qualcosa di innato, scritto nei nostri geni. Questa teoria, pubblicata su Frontiers in Psychology, smentirebbe tutti gli studi precedenti che volevano si trattasse di una fobia appresa da genitori o esperienze passate.

Stress indotto dai ragni
Gli scienziati sono riusciti a dimostrare che lo stress indotto dalla visione di un ragno o di un serpente si evidenzia persino nei neonati. Ciò significa che non è l’esperienza a determinare la paura. «Quando abbiamo mostrato loro immagini di un serpente o di un ragno, invece che di un fiore o di un pesce della stessa dimensione e colore, hanno reagito allargando le loro pupille. In condizioni di luce costante questo cambiamento di dimensioni delle pupille è un segnale importante dell’attivazione del sistema noradrenergico nel cervello, responsabile appunto delle reazioni di stress. Di conseguenza, abbiamo capito che anche i più piccoli sembrano aver paura di questi animali», ha dichiarato Stefanie Hoehl, autrice dello studio.

Orsi e rinoceronti non fanno paura
Lo studio ha anche mostrato che raramente i bambini provano una paura simile quando vedono immagini di orsi e rinoceronti. «Supponiamo che la ragione di questa particolare reazione nel vedere i ragni e i serpenti sia dovuta alla coesistenza di questi animali potenzialmente pericolosi con gli esseri umani da più di 40-60 milioni di anni. Quindi, la reazione che è indotta fin dalla nascita da alcuni gruppi animali potrebbe essere stata incorporata nel cervello».

Si tratta di evoluzione
In pratica il nostro cervello registra tutto ciò che è negativo per la sua sopravvivenza e lo trasmette, probabilmente a livello genetico, ai nostri discendenti. Ciò significa che un giorno alcuni neonati potrebbero avere paura di oggetti presenti al giorno d’oggi, nocivi per la salute. Magari armi, coltelli o strumenti chirurgici. Questo, tuttavia, vale anche per la vita attuale. È importante porre attenzione a ciò che si insegna al proprio piccolo, facendogli capire ciò che è veramente pericoloso e ciò che non lo è. «In questo caso, i genitori sanno quanto sia difficile insegnare ai propri figli i rischi quotidiani, come non mettere le dita in una presa elettrica», conclude Hoehl.