29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Lorenzin e vaccini

Vaccini, Lorenzin «nessun caos», chi vuole mettersi in regola può farlo

In realtà non c’è niente di complicato e nessun caos in merito alla nuova legge sull’obbligatorietà vaccinale. Ecco le parole di Lorenzin a Radio Monte Carlo

Lorenzin e il caos dei vaccini
Lorenzin e il caos dei vaccini Foto: Shutterstock

ROMA - Le polemiche sono iniziate nel mese di luglio, momento in cui il decreto sull’obbligatorietà vaccinale è stato approvato. Ma nessuno di noi sa se un giorno mai finiranno. Oltre i no-vax che intasano le email delle redazioni giornalistiche, ora spuntano dal nulla genitori che ritengono che in merito alla questione vaccini vi sia il caos più totale. Ma è proprio vero?

Complicazione affari semplici
In realtà non c’è niente di complicato sul decreto vaccini: bisogna farne dieci e chi non li ha ancora fatti tutti ha tempo per mettersi in regola. Contattando il medico vaccinale di zona è possibile programmare i vaccini mancanti in totale tranquillità. Più semplice di così! Quindi, dove sta il caos? «Vorrei dirlo molto chiaramente: non c'è alcun caos, il caos esiste solo in quei casi in cui non si vuole applicare la norma. Le procedure sono state chiarite, chi vuole mettere in regola i propri figli può farlo in qualsiasi maniera e c'è la volontà dell'amministrazione di venirgli incontro». Queste le ultime parole di Beatrice Lorenzin, che ha diffuso durante un'intervista a Radio Monte Carlo. Il del ministro della Salute è stata recentemente ospite del programma Primo Mattino condotto da Claudio Micalizio.

Basta critiche
Come è logico pensare, Lorenzin respinge le critiche che riguardano le modalità organizzative: «A chi dice che si poteva fare qualcosa prima – spiega Lorenzin - faccio notare che il piano nazionale vaccini dello scorso gennaio nasce da un lavoro durato tre anni, molte regioni hanno già cercato di rendere obbligatorie le vaccinazioni proprio perché con le campagne di comunicazione non si riusciva a raggiungere le famiglie e oggi, a fronte dell'urgenza, abbiamo deciso di intervenire tornando con l'obbligo della vaccinazione al passato ma con mezzi moderni».

Non è possibile uno scambio diretto di informazioni?
Che chi sostiene che sarebbe molto più semplice se le aziende sanitarie condividessero la situazione vaccinale con le varie scuole d’Italia. «Sul piano anagrafico e informatico non tutte le regioni sono allineate - continua Lorenzin - ma il Ministero ha subito recepito l'invito della conferenza Stato-Regioni di permettere un dialogo informatico a partire dall'anno 2019: ovviamente questo dipende dalla tempistica e dalla prontezza delle amministrazioni locali».

Falsa scienza in cambio di consenso elettorale?
«Ho sentito persone che reputo intelligenti - ha concluso Beatrice Lorenzin - affermare cose che non hanno alcun fondamento scientifico e io non posso davvero immaginare persone con ruoli istituzionali che le dicano in assoluta buona fede. In Italia come nel resto del mondo dovremmo pensare a una politica che aiuta la scienza e da questa si fa supportare per ottenere obiettivi di interesse pubblico ma la politica non può usare la falsa scienza per inseguire un consenso elettorale».