24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Acqua contaminata

Batterio killer nell'acqua minerale, ma nessuno avverte i consumatori

In Europa scatta il ritiro dopo l’avvertimento del Rasff, ma in Italia nessuno si preoccupa di avvertire i consumatori circa l’acqua minerale infettata da un batterio killer, il Pseudomonas aeruginosa

Acqua minerale infettata da batterio killer
Acqua minerale infettata da batterio killer Foto: Shutterstock

ROMA – Sembra ormai che le contaminazioni degli alimenti, e ora le bevande, siano ormai all’ordine del giorno. Si è da poco sapute della presenza di plastica nell’acqua di rubinetto, che arriva un’allerta da parte del sistema si allerta rapido europeo (Rasff), avvisato a sua volta dal Ministero della Salute, circa acqua minerale che sarebbe contaminata da un pericoloso batterio killer. Il ritiro è avvenuto nei giorni scorsi dal mercato italiano, si apprende da un comunicato, tuttavia nessuno ne ha parlato nel nostro Paese. La notizia tuttavia è balzata alle cronache in Europa perché l’acqua minerale oggetto del sequestro è esportata in Belgio. Dato che c’è di mezzo un’esportazione, allora lo si è saputo perché in questi casi la norma europea prevede l’obbligo di informare il Rasff.

Il batterio killer
Secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie, l’acqua minerale in questione – di cui al momento non è stata dichiarata la marca – sarebbe contaminata dal batterio Pseudomonas aeruginosa, che è un batterio molto virulento e presente un po’ dappertutto. In genere può essere tollerato da una persona sana e con un sistema immunitario efficiente, tuttavia quando dovesse colpire il tratto urinario (o meato) può causare infezioni più o meno gravi ed estese, che possono portare anche alla morte dei tessuti e al decesso per setticemia della persona infettata.

Il mistero dell’acqua contaminata
Poiché in Italia non c’è stata alcuna comunicazione circa il sequestro di queste bottiglie di acqua minerale, nessuno può sapere quale sia l’azienda produttrice e il marchio (o nome) con cui è commercializzata l’acqua. E dunque neanche sapere se si è comprato delle bottiglie del lotto incriminato e se magari la si è anche bevuta quest’acqua. Se non vi è stata comunicazione si può soltanto ipotizzare che la contaminazione non sia grave, e che non vi sia pericolo per i consumatori. Tuttavia, sarebbe stato più opportuno rendere noto il provvedimento, in modo che le persone potessero comunque esserne informate e controllare se in possesso di questo lotto di bottiglie.

La decima causa di morte
Nonostante in genere le infezioni da Pseudomonas aeruginosa non siano particolarmente virulente, si deve comunque tenere presente che sono annoverate come la decima causa di morte al mondo. Per cui una infezione seria è da prendere in altrettanta seria considerazione. Di questa infezione, tuttavia, ancora poco si sa. E i ricercatori non ne fanno mistero, ricordando per esempio che nonostante si conoscano i sintomi, non si sa ancora spiegare quali siano le cause. Oltre a ciò, è stato appurato che Pseudomonas aeruginosa è resistente alle penicilline e alle cefalosporine, per cui un trattamento antibiotico con questi farmaci risulta inutile. Per fortuna pare invece sia sensibile agli antibiotici cefepime e colistina. Proprio per questo, e per il potenziale rischio che si corre in questi casi, sarebbe auspicabile che venisse chiaramente detto quali sono i lotti interessati dal richiamo e quale la marca dell’acqua sotto accusa.