19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Fipronil, uova e allarme

Uova al Fipronil, ecco le decisioni dell'UE a Bruxelles. Nuovi sequestri nelle Marche

Le decisioni del Comitato UE PAFF, riunito ieri a Bruxelles: garantire una maggiore omogeneità negli interventi degli Stati Membri sul problema uova al fipronil e altre azioni per gestire le allerte. Intanto nelle Marche sono state sequestrate uova da un’azienda di Ostra Vetere

Uova al fipronil, arrivano le decisioni del Paff di Bruxelles
Uova al fipronil, arrivano le decisioni del Paff di Bruxelles Foto: Shutterstock

BRUXELLES – Si è riunito ieri a Bruxelles in Belgio una sezione del Comitato PAFF (Plants, Animals, Food and Feed), che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione è stata convocata a seguito dell’emergenza uova e prodotti derivati contaminati dall’insetticida fipronil che ha coinvolto diversi Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa. In particolare, nella riunione si è discusse degli aspetti tecnici per la gestione dell’emergenza. Al riguardo arriva un comunicato del Ministero della Salute che riporta quando discusso a Bruxelles: «Ha avuto luogo a Bruxelles la riunione del Comitato PAFF, nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi interessante gran parte dell'Unione Europea, conseguente alla contaminazione da fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova.
Sono state assunte decisioni miranti a garantire una maggiore omogeneità nell'approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti.
Inoltre la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell’ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti.
Infine è stato richiamato l'obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l'immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri.
Il Ministero della salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione, descrivendo le iniziative già assunte, esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell'approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell'attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso oggi».

Il sequestro nelle Marche
Sempre nell’ambito dell’emergenza fipronil e i controlli che si stanno tutt’ora svolgendo su tutto il territorio italiano, sempre il Ministero della Salute aggiorna con una nota riferita a un nuovo sequestro avvenuto nella Marche. Nello specifico, la nota del Ministero riporta che ieri i Servizi Veterinari dell’Area Vasta 2 – Asur Marche hanno comunicato al Ministero di aver imposto l’attivazione delle procedure di richiamo di uova di varie categorie provenienti dall’allevamento Società Agricola Fattorie Valle del Misa di Ostra Vetere (AN), identificati con i lotti 31-32-33-e 34 2017, codice allevamento (indicato sulle uova) 3IT036AN089, in quanto «in un campione di dette uova si è riscontrato un valore di fipronil pari a 0.98 mg/kg, superiore pertanto al limite di tossicità acuta di 0,72 mg/kg».
In questo caso, la raccomandazione del Ministero della Salute è: «Ove uova provenienti da tali lotti siano in possesso di cittadini, si invitano gli stessi a non consumarli e riportarli al punto vendita». E poi «l’opinione dell’Istituto tedesco di valutazione BfR No. 016/2017, del 30 luglio 2017, che prende in considerazione un potenziale consumo di uova contaminate da 1,2 mg fipronil/kg (contaminazione quindi maggiore di quanto rilevato nei lotti di cui si sta effettuando il richiamo). Il BfR identifica nella sua valutazione una categoria di consumatori a potenziale rischio per superamento della dose acuta di riferimento solo negli infanti di peso corporeo medio 8,7 kg, con un consumo di circa 2 uova/die, quadro che ‘mal rappresenta, per larghissimo eccesso, i reali consumi della popolazione italiana soprattutto in riferimento ai bambini’, secondo l’Istituto Superiore di Sanità che ha espresso il proprio parere in merito i 18 agosto scorso».
In definitiva, anche se si stanno prendendo i giusti provvedimenti lo scandalo partito da Olanda e Belgio a quanto pare non era che la punta dell’iceberg, e che il fipronil fa, e ha, ormai fatto parte della vita di tutti i giorni della grande maggioranza di cittadini europei e anche mondiali.