L’inquinamento annienta le proteine. Bambini più a rischio
L’inquinamento riduce la disponibilità di proteine, ferro e zinco. Siamo tutti a rischio morte prematura, indebolimento immunitario e anemia. Lo studio
L’inquinamento è un problema molto serio e tutte le misure preventive che sono state adottate fino ad ora si sono rivelate un buco nell’acqua. Gli effetti sull’organismo umano – si sa – sono devastanti. Accusato di provocare vari tipi di cancro, oggi gli scienziati ritengono che abbia anche un impatto negativo sulla formazione delle proteine. Ecco l’ultima ricerca in fatto di inquinamento pubblicata su Environmental Health Perspectives.
Rischio di morte prematura
Secondo gli scienziati, oltre 150 milioni di persone rischiano una perdita significativa di proteine causate dalle emissioni di anidride carbonica. L’inquinamento nel mondo, infatti, è un fenomeno tenuto tutt’altro che sotto controllo. Anzi, è in costante aumento. Ciò significa che l’impatto sull’organismo potrebbe essere ancor peggio di quello che abbiamo sempre pensato: tutti siamo a rischio di morte prematura.
Troppo smog, poche piante
I ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health sostengono che il 76% della popolazione mondiale riesce a ricavare la maggior parte delle proteine dalle piante. Peccato, però, ce ne siano sempre meno, in compenso stiamo assistendo a un aumento di smog. Tradotto in soldoni, ciò significa che le emissioni di anidride carbonica causate dall’inquinamento ridurranno la quantità di proteine disponibili, esattamente come quelle di ferro e zinco.
La situazione nel mondo
Sono ben diciotto i paesi al mondo che entro pochi anni potrebbero arrivare a perdere il 5% delle proteine alimentari a causa dell’impoverimento delle colture. Tra queste anche i cereali come il frumento, il riso e l’orzo. D’altro canto, l’impatto pare essere inferiore sui livelli di proteine presenti nei legumi, nel mais e nel sorgo.
Più a rischio i bambini
Come sempre, i soggetti più a rischio sono i bambini che hanno bisogno di alimenti nutrienti ed energetici per poter costruire tutte le strutture di sostegno del corpo umano. Una mancanza di proteine di tale entità potrebbe portare i bambini di tutto il mondo a una scarsa crescita ponderale, una bassa statura e un indebolimento del sistema immunitario.
Riduzione del ferro
L’inquinamento, oltre a causare scarsità di proteine, pare influire sui livelli di ferro nelle piante. Gli scienziati, quindi, stimano che saranno oltre trecento i milioni di bambini al di sotto dei cinque anni ad avere scarsità di questo minerale. Mentre le donne arriveranno a quota un miliardo.
Ci vuole una riduzione drastica
«E’ necessario mettere a punto diete diversificate e nutrienti, arricchendo il contenuto nutrizionale delle colture principali e coltivando vegetali meno sensibili agli effetti della CO2», spiega il professor Samuel Myers. «Ovviamente dobbiamo anche ridurre drasticamente le emissioni globali di CO2 al più presto possibile. E poiché questi cambiamenti saranno graduali e in gran parte impercettibili, è necessario un monitoraggio continuo del contenuto di nutrienti delle colture, in modo di poter valutare quando e come intervenire in modo più efficace, se indispensabile», concludono i ricercatori.
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