19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Malattia di Lyme

Malattia di Lyme: cos’è, sintomi e cure

Cos’è la malattia di Lyme, come riconoscerla sin dai primi sintomi e le cure più efficaci. I metodi preventivi e quelli per eliminare le zecche dal corpo

Malattia di Lyme
Malattia di Lyme Foto: Shutterstock

È una malattia di cui si sente parlare soprattutto nella stagione estiva, periodo in cui le zecche sono particolarmente prolifiche e possono attaccare l’uomo con estrema facilità. Questi minuscoli esserini, infatti, sono praticamente ovunque – specie in campagna e in montagna, luoghi in cui l’erba è generalmente molto alta. Le persone più a rischio sono quelle che possiedono cani. Le zecche, infatti, si attaccano con estrema facilità al pelo dell’animale e possono trasferirsi sull’essere umano. Ecco come riconoscere la malattia di Lyme e intervenire precocemente.

Cos’è la malattia di Lyme?
Si tratta di una patologia di origine batterica che appartiene al gruppo delle cosiddette antropozoonosi, malattie, cioè, che vengono trasmesse da animali all’uomo. Non è affatto una patologia così poco comune come si tende a pensare, secondo quando riferito dal New York Times, infatti è «la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente, dopo l'AIDS». Tuttavia questi dati si riferiscono agli Stati Uniti, pare che in Italia non ci sia un’emergenza e che le regioni più colpite siano solo due: la Liguria e il Trentino Alto Adige.

  • Approfondimento: il nome Lyme, deriva da una cittadina del Connecticut, luogo in cui nel 1975 si verificò una vera e propria epidemia. La sintomatologia più comune era l’artrite infantile e dolori alla testa.

Come avviene l’infezione
Il batterio responsabile della malattia di Lyme è un microorganismo spiraliforme denominato Borrelia burgdorferi (Borrelia burgdorferi sensu striato, Borrelia afzelii, Borrelia garinii). Non a caso il morbo di Lyme è anche chiamato borelliosi. Oltre ai cani, i principali veicoli d’infezione possono essere anche animali selvatici come roditori, caprioli, cervi, volpi o lepri. Il patogeno infesta, in primis, le povere zecche le quali possono successivamente entrare in contatto con l’uomo e trasmettere la patologia agli esseri umani. Una volta infettata, la persona viene colpita a livello cutaneo e alle articolazioni, ma ne casi più gravi, può coinvolgere anche sistema nervoso e vari organi.

  • Approfondimento: non sono solo i cani i principali veicoli di trasferimento della malattia. Ma le zecche possono colpire anche i roditori, i caprioli, le volpi, i cervi o le lepri. Va da sé che tutti questi animali, se vengono a contatto con l’uomo o con le zecche possono trasmettere la malattia.

I sintomi della malattia di Lyme
I sintomi si verificano generalmente dopo il periodo di incubazione che va dai 4 ai 25 giorni. La prima manifestazione – più tipica – è un eritema che migra in varie parti del corpo fino a diventare una macchia piuttosto estesa. Poco dopo è accompagnata da dolori articolari, muscolari, febbre, stanchezza e rigidità del collo. Se non si interviene precocemente si possono presentare dolori cardiaci e disturbi neurologici. Più raramente si può verificare meningite asettica, infiammazione delle radici nervose cervicali, acufeni e paralisi di Bell. Sono riportati casi di calo di memoria e variazioni comportamentali. È importante ricordare che, purtroppo, il batterio non dà immunità, quindi la Malattia di Lyme può essere contratta diverse volte.

Come intervenire se si viene punti da una zecca
Il segreto per evitare di essere contagiati dalla malattia di Lyme è riuscire ad estrarre la zecca in tempi rapidissimi. Essa, infatti, impiega circa 12-24 ore per terminare la digestione del sangue umano e riversare, nel caso, il batterio nel torrente ematico. Intervenire prima significa evitare di essere contagiati da questo pericoloso microorganismo. La zecca, una volta rilevata, si elimina facilmente con delle pinzette sterili. L’intervento si deve eseguire con estrema delicatezza e attenzione per non correre il rischio di lasciare l’apparato buccale all’interno della nostra pelle. Inoltre è essenziale non schiacciare l’insetto se è pieno di sangue, altrimenti rischiamo di far entrare il circolo l’eventuale batterio. Va da sé che non tutte le zecche sono portatrici di malattia di Lyme.

Riconoscere la malattia di Lyme
La malattia di Lyme presenta sintomi spesso facilmente confondibili con una banale influenza. Quindi è necessario essere certi che si tratta di quello prima di un’eventuale cura. Dopo essere stati in campagna o nel bosco, controllare a tappeto ogni zona della cute per verificare la presenza di un’eventuale zecca. Inizialmente sono minuscole, ma quando sono piene di sangue diventano decisamente più grandi. Quindi facilmente visibili. D’altro canto esistono degli esami del sangue - ELISA o IFA per la ricerca di anticorpi anti-Borrelia – per determinare l’infezione. Si tratta, però, di test poco sicuri che possono dare molti falsi positivi o negativi.

Terapia
L’unica terapia possibile è quella antibiotica, cura che però va eseguita tempestivamente e che non evita malessere e dolori nei mesi successivi. L’antibiotico, tuttavia, non andrebbe somministrato in via cautelativa. Secondo la circolare n. 10 del 13 luglio 2000 (Malattie trasmesse da zecche: cenni di epidemiologia - misure di prevenzione. Dal sito del Ministero della Salute), assumere un antibiotico precocemente potrebbe falsare la diagnosi. Infine, ci sono nuove speranze della Yale University, che pare aver ideato un vaccino sperimentale per prevenire la malattia di Lyme. Tale vaccino stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro la patologia.