28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Alzheimer

Alzheimer: arriva il laser che risveglia i ricordi

Un studio ha evidenziato che i ricordi nei malati di Alzheimer non vengono cancellati, ma semplicemente bloccati. Ecco il laser aiuta a ritrovare la memoria perduta

Il laser che riattiva i ricordi nei malati di Alzheimer
Il laser che riattiva i ricordi nei malati di Alzheimer Foto: Shutterstock

NEW YORK - L’Alzheimer è spesso conosciuta come la malattia ruba ricordi. Dove finiscano tutti i dettagli di un’intera vita, a seguito di questa patologia, nessuno lo sa veramente. Eppure da anni sono molte le teorie – più o meno valide – che sono state fatte in merito. Ma una nuovissima ricerca sembra offrire una speranza in più per i poveri pazienti affetti da questa temibile patologia: un laser in grado di recuperare tutti i momenti salienti della propria esistenza.

Memorie risvegliate
A trovare una possibile via d’uscita al vuoto tipico della malattia di Alzheimer, sono stati alcuni ricercatori della Columbia University. Secondo i loro studi nomi, storie, eventi e ricordi possono essere catturati con l’ausilio di un laser.

Niente è perduto
Se le loro ricerche venissero confermate, potremmo finalmente affermare che la memoria delle persone affette da Alzheimer non vengono cancellate, bensì temporaneamente inaccessibili. Questo è quanto emerge dal loro studio pubblicato su New Scientist. La patologia – spiega Christine Denny della Columbia University – non distrugge il nostro passato ma impedisce che ci torni alla mente.

Ricordi intrappolati
La ricerca, condotta per ora soltanto su modello animale, ha evidenziato come i vuoti di memoria non siano cancellati ma più semplicemente, intrappolati. Attivando in maniera artificiale i neuroni che custodiscono i nostri ricordi si può facilmente riportarli alla mente.

Lo studio
Per tentare di risvegliare i ricordi, il team di ricerca ha utilizzato dei topi geneticamente modificati. I loro neuroni divenivano gialli nel momento in cui si accumulavano i ricordi e rossi in fase di rimembranza. Quindi i topi sono stati suddivisi in due gruppi: il primo con soggetti sani e l’altro con animali affetti da una condizione del tutto simile all’Alzheimer umano. Durante la loro sperimentazione hanno quindi scelto di utilizzare una tecnica sempre più sfruttata: l’optogenetica. Questa permette di attivare o disattivare neuroni specifici modificati geneticamente per mezzo di un impulso luminoso.

L’utilizzo di una luce laser
Allo scopo di stimolare i neuroni giusti, gli scienziati hanno riattivato – per mezzo di una luce laser di colore blu -  un ricordo inerente a un evento scioccante. I topolini usati per la sperimentazione, prima dell’attivazione erano totalmente indifferenti a certi stimoli. Dopo il passaggio del laser i poveri topolini rimanevano paralizzati dalla paura. Da ciò gli scienziati hanno dedotto che le memorie perdute possano, in qualche modo, essere recuperate.

Una luce blu anche per gli esseri umani?
Pare che per ora tutto questo sia difficilmente applicabile sull’essere umano. Tuttavia, una volta scoperto il meccanismo, sarà possibile produrre farmaci mirati o tecniche di stimolazione cerebrale al fine di recuperare la storia di un’intera vita. Per ora – spiegano gli scienziati – la prossima mossa è confermare che anche negli esseri umani i ricordi non siano stati effettivamente mai cancellati.