Vaccini: (ri) cambia il decreto: già pronte tre modifiche
Cambia ancora il decreto sui vaccini. Confermato l’obbligo vaccinale, ma ci saranno multe ridotte e non si perderà la patria potestà. Tutti i dettagli delle modifiche
ROMA - È il tema più caldo dell’estate: il decreto sui vaccini. Dopo polemiche, manifestazioni e richieste di modifiche, pare che qualcosa inizi a cambiare. Secondo quanto pubblicato recentemente su La Stampa, infatti, la legge verrà per così dire alleggerita su alcuni fronti. In particolare per quanto riguarda le verifiche, la patria potestà e le multe. Le novità sono state concordate con il ministro della salute Beatrice Lorenzin e il Partito Democratico in risposta alle notevoli opposizioni promosse dalle associazioni contrarie al decreto. Ecco, nel dettaglio, cosa cambierà.
Obbligo vaccinale confermato
Prima di tutto una precisazione: l’obbliga vaccinale è stato confermato, quindi non sarà possibile evitare di vaccinare il proprio figlio da una o più patologie. Tuttavia, la multa – che in precedenza era da 500 a 7500 euro – sembra essere stata ridotta. Viene quindi eliminata anche la sanzione per la perdita della patria potestà e introdotto un nuovo meccanismo di verifica. Questo consente di indicare periodicamente quali sono le vaccinazioni da effettuare obbligatoriamente e quali, al contrario, possono essere evitate.
Le nuove opzioni di verifica
Questa è una soluzione che ancora non è stata ben definita. Attualmente, però, si pensa di continuare con le 12 vaccinazioni obbligatorie. Solo fra due o tre anni, confrontando i dati epidemiologici, si potrà scegliere se eliminare o meno qualche vaccino. Ma solo nel caso sia stata raggiunta la copertura vaccinale desiderata o siano state debellate alcune patologie dal nostro paese. D’altro canto è importante sottolineare come la Società Italiana di Pediatria sia contraria a un’eventuale riduzione del numero di vaccinazioni: i 12 previsti dalla legge sarebebro fondamentali per tutelare la salute dei bambini.
I dodici vaccini obbligatori
Iniziando dal primo mese di vita i vaccini obbligatori sono: anti poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, antiemofilo di tipo b. Questo vaccino esavalente deve essere ripetuto sia al 5 mese che intorno all’anno di vita. Per quanto riguarda i vaccini anti morbillo, parotite, rosolia e varicella devono essere somministrate quattro dosi: al 3, 4, 6 mese e intorno all’anno. I vaccini antimeningite sono invece così suddivisi: meningococco B al 13° mese con richiamo a 5 anni. Il meningococco C, invece, dal 14° mese con richiamo dai 15 ai 18 anni.
Niente ritiro della patria potestà
Il ritiro della patria potestà, che aveva tanto spaventato i genitori, come accennato, è stato eliminato dal decreto. Quindi i bambini non saranno strappati alle famiglie in caso di mancata copertura vaccinale ma, se i genitori non si metteranno in regola, dovranno subire multe salate – ridotte – ma senz’altro salate.
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