29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Inquinamento atmosferico

Disturbi del sonno? Potrebbe essere colpa dell’aria inquinata

L’aria inquinata sotto accusa anche per i disturbi del sonno. I risultati di uno studio presentato recentemente all’American Thoracic Society International Conference

L'inquinamento atmosferico potrebbe causare disturbi del sonno
L'inquinamento atmosferico potrebbe causare disturbi del sonno Foto: Shutterstock

WASHINGTON - I livelli di inquinamento atmosferico stanno sfiorando livelli da capogiro. Targhe alterne, autobus ecologici e auto elettriche non sono riuscite a fare la differenza. Sono in aumento allergie, problemi respiratori e tumori. Ma, come se non bastasse, il particolato sembra essere colpevole anche di disturbare il nostro sonno notturno.

L’aria cambia il tuo modo di dormire
Secondo quanto emerge da uno studio presentato all’American Thoracic Society International Conference, alti livelli di inquinamento dell’aria potrebbero causare disturbi del sonno. «Studi precedenti hanno dimostrato come l’inquinamento atmosferico possa avere un impatto negativo sulla la salute del cuore, colpendo la funzione respiratoria e polmonare, ma poco si sa circa l’effetto dell’inquinamento atmosferico sul sonno», ha dichiarato Martha E. Billings, dell’Università di Washington. Ma se ci pensiamo bene una relazione è facilmente intuibile: «Abbiamo pensato che un effetto era altamente probabile dato che l’inquinamento atmosferico provoca irritazione delle vie aeree superiori, gonfiore e congestione. Può quindi colpire anche le aree di sistema nervoso centrale e del cervello che controlla i modelli di respirazione e il sonno».

Lo studio
Durante lo studio i ricercatori hanno preso in esame quasi duemila partecipanti (1.863) provenienti dal Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA). In tale sede gli scienziati hanno controllato i due inquinanti atmosferici più comuni: il diossido di Azoto (NO2) e le polveri fini PM2,5. Le misurazioni relative all’inquinamento dell’aria sono state raccolte da centinaia di siti di monitoraggio della Environmental Protection Agency in 6 città degli Stati Uniti. In questo modo i ricercatori sono riusciti a dare una stima indicativa dell’esposizione di ogni persona all’inquinamento in base alla loro abitazione. Le persone coinvolte sono state poi suddivide in quattro gruppi a seconda del livello di inquinamento cui erano esposte.

La relazione sonno inquinamento
Dai risultati è emerso che le persone esposte ad alti livelli di diossido di azoto, in soli cinque anni avevano il 60% di probabilità in più di soffrire di disturbi del sonno, rispetto a chi viveva in zone meno inquinate. Numeri simili sono stati ottenuti nei soggetti esposti a PM2,5: il rischio aumentava del 50%. Per arrivare a tali conclusioni gli autori hanno aggiustato una serie di fattori tra cui l’età, la massa corporea, la razza di appartenenza, l’abitudine al fumo, lo stile di vita ed eventuali apnee del sonno.

Il rischio dell’esposizione cronica
Secondo gli scienziati il problema maggiore sarebbe dovuto all’esposizione cronica all’inquinamento e non a un problema temporaneo. «Ci potrebbero anche essere effetti acuti sul sonno acuti in seguito all’esposizione a breve termine a livelli elevati di inquinamento, ma ci mancavano i dati per confermalo», continua Billings. «Questi nuovi risultati indicano la possibilità che i livelli comunemente sperimentati di inquinamento atmosferico non solo influenzano malattie cardiache e polmonari, ma anche la qualità del sonno. Migliorare la qualità dell’aria può essere un modo per migliorare la salute del sonno e forse ridurre le disparità di salute». I ricercatori sottolineano che sono tuttavia necessari altri studi per comprendere come l’inquinamento agisce sui disturbi del sonno e se può esserci anche una relazione con il rumore ambientale a cui si è sottoposti ogni giorno.