18 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Alimentazione e salute

Hai scelto la dieta vegana? I pro e i contro

La scelta vegan è sempre più diffusa tra le persone. Vivere cruelty-free e puntare al benessere ha un grande impatto nel quotidiano, ma sappiamo davvero cos’è necessario affinché questa scelta porti solo vantaggi? Lo spiegano gli specialisti Top Doctors

Dieta vegana, quali i pro e quali i contro
Dieta vegana, quali i pro e quali i contro Foto: Shutterstock

MILANO – Di filosofia e dieta vegana si parla sempre più spesso e sono sempre più le persone – specie donne – che operano questa scelta. Non a caso gli alimenti cruelty-free sono entrati ufficialmente nel paniere dell’Istat, che misura i consumi degli italiani. Ma, quando si prende una decisione così drastica è bene sapere quali possono essere i pro e i contro per la salute. Se si hanno dubbi, ecco i chiarimenti degli esperti di Top Doctors, leader nell’identificazione di medici e centri medici di primo livello al mondo.

Triplicate
La tendenza ‘vegan’ pare in forte ascesa. In base al rapporto Eurispes, nel giro di un solo anno le persone che si dichiarano vegane sono di fatto triplicate, passando da meno dell’1% nel 2016 al 3% nel 2017, segno che l’esclusione dalla propria dieta di qualsiasi alimento di origine animale ha una forte presa sulla popolazione. Cosa che ha fatto cambiare rotta anche ai classici vegetariani, i quali diminuiscono attestandosi a un 4,6% – con un calo del 2,5% rispetto al 2016.

La conferma
I numeri sono confermati anche dalla crescita delle vendite di alimenti legati in qualche modo alla dieta vegana: latti vegetali (+19%), zuppe (+37%), piatti pronti, condimenti, salse e sostituti dei secondi piatti (+27,1%). Anche il mondo scientifico e dell’istruzione si è reso conto del fenomeno, tanto che dal 2016 esiste anche un corso dedicato di specializzazione universitaria, presso l’Università Politecnica delle Marche, che ogni anno vede aumentare il numero dei propri iscritti: è il master online in Alimentazione e Dietetica Vegetariana, attualmente unico in Europa sulle pratiche alimentari green.

Rischi e benefici
Il dibattito sugli aspetti positivi e potenzialmente negativi di una dieta vegana è in continua evoluzione. Sono sempre più numerosi gli studi che intendono valutare l’impatto dell’alimentazione sulla salute umana. Ormai sappiamo con certezza che un consumo eccessivo di carni rosse può avere un impatto negativo, perché può aumentare il rischio di sviluppare forme tumorali e disturbi a livello cardiovascolare. Tuttavia, gli elementi da tenere in considerazione, secondo gli specialisti Top Doctors sono diversi: «Quando si sceglie una dieta vegana occorre fare attenzione al fatto che sia ben bilanciata e il più varia possibile, evitare la monotonia alimentare e assumere quotidianamente alimenti ricchi in proteine vegetali – spiega il dietologo dott. Alessandro Saibene – Sarebbe effettivamente importante rivolgersi a uno specialista in nutrizione che sappia fornire i consigli alimentari necessari a evitare, o comunque a minimizzare, eventuali carenze».

Il rischio carenze
«Una dieta completamente priva di alimenti di origine animale potrebbe risultare carente di alcuni aminoacidi essenziali – sottolinea il nutrizionista prof. Carlo Oreste Cangiano – Nei bambini e nei giovani in età prepuberale questa carenza potrebbe avere conseguenze sul normale accrescimento corporeo, esponendo gli stessi a pericoli quali la sterilità in età adulta e a varie forme di anemia. Nell’adulto si potrebbero presentare disturbi della memoria e dell’attenzione, nonché carenze a carico del sistema immunitario».

Quali gli elementi nutrienti che non devono mancare?
Perché si riveli benefica, una dieta vegana non deve essere improvvisata. Gli elementi nutrienti che tipicamente si ritrovano in alimenti di origine animale devono essere rimpiazzati con elementi corrispondenti provenienti dal mondo vegetale. In questo senso, l’opinione degli specialisti è abbastanza omogenea, anche se non mancano opinioni e pareri diversi. «Sono fondamentali le proteine – aggiunge il dott. Alessandro Saibene – dando quindi ampio spazio ai legumi, che tra l’altro contengono anche ferro, altro elemento che non può mancare con la dieta, sia pure in forma meno biodisponibile. Altro elemento indispensabile è il calcio, che può essere introdotto con le acque minerali (puntando su quelle più ricche in calcio), con soia e derivati, con alcuni vegetali come cime di rapa e verze scure. Altro punto critico è la vitamina B12 – prosegue l’esperto – poco rappresentata negli alimenti di origine vegetale, ma comunque presente nella soia. Spesso però diviene indispensabile assumere integratori che la contengano. Infine, non vanno dimenticati gli omega 3, che possono essere introdotti tramite il consumo di frutta secca, specie noci e mandorle, che ne contengono in buona quantità».
«Al fine di ovviare in parte alle carenze create dall’assenza di alimenti di origine animale, un consiglio basato su evidenze scientifiche è quello di assumere integratori, prescritti dal nutrizionista, contenenti gli aminoacidi essenziali carenti nella dieta vegana», conclude il prof. Carlo Oreste Cangiano.