26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Alimentazione sana

La paura più diffusa tra gli italiani? Che il cibo che mangiamo possa provocare tumori

Non è moda e neppure consapevolezza. Il mangiar sano è ormai psicosi. Dal crudismo al veganesimo tout-court, il momento del cibo non è più un momento di convivialità ma è solo fonte di stress. Siamo proprio sicuri che è questo il modo di prevenire malattie gravi?

Alimentazione sana
Alimentazione sana Foto: Shutterstock

Quella del mangiar sano non è più soltanto una moda. Per molte persone è divenuta letteralmente una psicosi. Non si tratta soltanto di seguire una dieta sana per star meglio, ma dell’idea che il cibo spazzatura possa provocare l’insorgenza dei tumori. E se da un lato questo in parte è vero, dall’altro tutti sappiamo che sono molti i fattori che potrebbero predisporre a patologie così gravi.

Dal crudismo al veganismo
Ognuno di noi può scegliere di seguire lo stile alimentare che più gli si addice. Ma tutti dovremmo cominciare a domandarci cosa ci spinge a seguire diete particolarmente restrittive. Si è cominciato con le intolleranze alimentari ormai autodiagnosticate o diagnosticate con sistemi non ripetibili – e quindi privi di fondamento scientifico. Per poi finire con il crudismo che ammette solo cibi non cotti o essiccati, convinti che solo in questo modo il corpo riuscirà a trarre il massimo dei benefici. Infine c’è il veganismo (o veganesimo) che quando non è seguito per moda, spiritualità o fini etici viene adottato per scongiurare il rischio di malattie croniche o mortali, come vuole farci credere uno dei testi più discussi e controversi al mondo: The China Study.  

Ma stare insieme è veramente complicato
Ci si trova a pranzo insieme per una domenica in compagnia. Ma la padrona di casa potrebbe avere un bel daffare. Tra i suoi ospiti c’è un crudista, un vegetariano o vegano, l’intollerante ai latticini e magari anche quello che si è autodiagnosticato una sensibilità al glutine. Anche alla donna più amante della cucina verrebbe voglia di mandarli tutti a casa. Ma è davvero possibile che tutti noi – italiani e non – da qualche anno a questa parte non siamo più capaci di mangiare normalmente? Vi siete mai chiesti se una dieta sana si contraddistingue dall’eliminare cibi, o al contrario, da averne una significativa varietà?

Per star bene abbiamo bisogno di introdurre tutti i tipi di alimenti
Salvo malattie particolari come la celiachia – in cui è d’obbligo eliminare il glutine – in tutti gli altri casi per star bene bisognerebbe introdurre il maggior numero di alimenti e condimenti nella propria dieta. Solo così si favorirà la buona salute, perché si introdurranno molti principi attivi nutrizionali fondamentali. Eliminare vari alimenti serve solo a ridurre la quantità di enzimi digestivi prodotti dal nostro organismo. E se proprio ci sembra che un alimento ci possa creare problemi, non ha forse poco senso togliere quel tipo di cibo piuttosto che curare il problema? È come spegnere l’allarme antiincendio anziché spegnere il fuoco.

Coldiretti: un italiano su tre sceglie i cibi per paura di contrarre malattie serie
Da una recente indagine condotta da Coldiretti e Censis è emerso che un italiano su tre non consuma alcuni cibi solo ed esclusivamente perché ha pausa che possano nuocere alla propria salute. E, se da un lato è indispensabile seguire uno stile alimentare sano, va da sé che ci si dovrebbe rivolgere soprattutto a prodotti freschi, biologici e non industriali o già pronti. Forse questo sarebbe un ottimo punto di partenza per una dieta davvero sana. Anche perché bisognerebbe chiedersi: quale cibo fa davvero paura? Se scandagliamo tutte le ultime ricerche scientifiche troviamo solo molta confusione. La maggior parte degli alimenti viene un giorno osannata da un gruppo di ricerca e un altro giorno incriminata di provocare chissà quali patologie. Il vero problema è che l’informazione mediatica verte quasi sempre solo un determinato piatto della bilancia.

I prodotti normali stanno scomparendo
Il risultato di tutta questa disinformazione è che la gente utilizza sempre meno prodotti locali e normali, affidandosi a spezie o prodotti esotici convinti che possano prevenire chissà quale male. Se è pur vero che alimenti come curcuma, zenzero, goji e simili possiedono spiccate virtù terapeutiche, forse si dimentica troppo facilmente che anche gli alimenti nostrani, come per esempio, le erbe aromatiche svolgono azione simile. Peccato che siano finite nel dimenticatoio, schiacciate dalle ‘novità asiatiche’. Coldiretti però ci avvisa: spezie e alimenti che provengono dall’estero non devono seguire le stesse garanzie dei produttori italiani. Potrebbero contenere più pesticidi o condizioni igieniche che lasciano a desiderare. Eppure, il giro d’affari di questi prodotti è aumentano del 141%.

Una forma subdola di ortoressia?
La mania di mangiare sano, a tal punto da non essere in grado di adattarci quando siamo fuori casa a mangiare cibi diversi dal target che ci siamo imposti, viene chiamata ortoressia. Si tratta di una vera e propria sindrome nervosa caratterizzata dall’ossessione dell’alimentazione sana. Ed è talmente ‘sana’ che molti – anche giovani – muoiono per questo. Se è pur vero che non tutte le persone che cercano di mangiare bene sono a quel livello è bene fare attenzione: il confine tra scelta e patologia è molto sottile.

Una volta il cibo era anche piacevole compagnia
Infine, vogliamo ricordare che, da che mondo è mondo, il pasto è sempre stato sinonimo di socialità, di compagnia, di istanti di relax e condivisione. Oggi è diventato occasione di stress, perché al posto di vivere il momento siamo troppo concentrati su ciò che può farci male, su ciò che non è ‘etico’ o ‘giusto’. Ma alla fine di tutto, questa ansia per il cibo non provocherà più danni alla salute del cibo che consumiamo?