25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Ricerca ed emicrania

Emicrania e cefalea: le ultime ricerche scientifiche, i rimedi alternativi e le varie scoperte

Milioni di italiani soffrono di mal di testa, emicrania e cefalea e sempre più team di ricerca sono impegnati a trovare una soluzione che possa migliorare la vita di queste persone. Ecco gli ultimi studi, tra i più curiosi e quelli empirici

Le ricerche scientifiche sull'emicrania
Le ricerche scientifiche sull'emicrania Foto: Shutterstock

Il mal di testa è donna: secondo recenti stime, infatti, l’universo femminile è colpito in rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini. In totale, solo in Italia ci sono ben 9 milioni di persone affette da emicrania. La colpa di tutto questo? Stress, livelli ormonali e una buona dose di ‘sfortuna’ derivante da una certa familiarità genetica. Chi non l’ha mai provato non può certo capire di cosa si tratta: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quando si parla di dolore, considera la malattia più invalidante, alla stregua di metastasi ossee, coliche renali e infarto.

I sintomi della Cefalea
La sintomatologia può differire da persona a persona ma ci sono segnali tipici che accomunano quasi tutti «La cefalea è una patologia complessa che si manifesta con diversi sintomi. Tra i quali nausea e vomito, disturbi alla luce, agli odori e ai rumori, sensazione di sbandamento, ma che ha in tutti i casi il dolore che la rende invalidante. Un problema che, se non trattato adeguatamente, è destinato alla cronicità. – spiega il professor Francesco Di Sabato, direttore dell'unità operativa Diagnosi e cura delle Cefalee del Policlinico Umberto I di Roma durante un’intervista - Ho in cura pazienti che da anni quotidianamente assumono ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e betabloccanti come fossero acqua fresca. Un abuso farmacologico che però non sempre è risolutivo».

Una luce potrebbe ridurre il mal di testa
Tra le varie ricerche condotte dagli scienziati, non possiamo esimerci dal riportarne una alquanto particolare che, tuttavia, sembra aver ottenuto effetti molto positivi. Tutti sappiamo che il dolore cefalico o emicranico può aumentare non di poco la sensibilità alla luce. Evidentemente, però, esiste un tipo di luce che può fare esattamente l’opposto: mitigare i sintomi. A suggerirlo è uno studio condotto dal Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) e pubblicato su Brain. Dai risultati delle loro ricerche si è potuto notare che una determinata frequenza, che emette uno spettro specifico di luce verde, può alleviare sia la sensibilità alla luce che i sintomi dell’emicrania. I ricercatori hanno scoperto che le luci blu e rosse generano segnali molto più forti sia a livello della retina che della corteccia cerebrale. Al contrario, la luce verde genera segnali molto più lievi. «Questi risultati – ha commentato il prof. Burstein – offrono una reale speranza per i pazienti con emicrania e un percorso promettente per ricercatori e medici».

A volte è colpa dei denti
Ci sono alcuni casi in cui antidolorifici e farmaci non sono sufficienti a eliminare gli episodi dolorosi causati dall’emicrania. Il motivo è molto semplice: il problema è dovuto a un errato allineamento dei denti.  «Alcune forme di emicrania sono definite muscolo-tensive. Alla base di tali patologie c’è una forte contrattura della muscolatura del cranio. Queste, in alcuni casi, possono essere legate a problematiche dentali. Per esempio, un bruxismo notturno (un digrignamento dei denti durante la notte) causa la contrattura dei muscoli masticatori che si diffonde anche a livello dei muscoli della testa e del collo. Da questo, può partire anche una forte emicrania – spiega il dottor Francesco Santi, medico chirurgo specializzato in odontoiatria – Correggere le abitudini scorrette, come potrebbe essere il bruxismo, può portare a un miglioramento dell’emicrania o anche a una sua scomparsa. Allo stesso modo, si assiste a un riequilibrio dell’occlusione della bocca».

L’agopuntura può aiutare nelle cefalee vascolari
L’agopuntura oltre a essere una tecnica millenaria, è anche una delle poche quasi priva di effetti collaterali. A differenza dei farmaci che a lungo andare possono provocare effetti avversi sull’organismo umano, l’agopuntura è considerata una tecnica dolce e, a volte, risolutiva. «L’agopuntura svolge un’azione decontratturante sulla muscolatura striata e un’azione spasmolitica sulla muscolatura liscia – spiega il dottor Maurizio Lombardi, medico agopuntore FISA a Torino – Un’altra azione dimostrata è l’effetto vaso-modulatore della terapia. Questa agisce sulle emicranie vascolari, mantenendo costante il calibro del vaso ed evitando vasocostrizioni e vasodilatazioni, dando l’effetto di un farmaco di profilassi per le emicranie croniche di origine vascolare». Ma non solo: se il dolore si acutizza nelle fasi di ansia e stress, sicuramente anche in questo caso l’agopuntura potrebbe essere d’aiuto.  «Si parla di effetto benzodiazepine-like, ovvero simile a quello ottenuto dai farmaci a base di benzodiazepine – continua Lombardi – Si è visto che l’agopuntura stimola la produzione sia di beta-encefaline che beta-endorfine e riduce la produzione di adrenalina». In questo modo si ottiene un eccellente effetto ansiolitico naturale senza l’utilizzo di alcun farmaco.

Tra i rimedi naturali, scegli il partenio
Il partenio è una piantina che molto spesso si scambia per camomilla o margherita. È molto diffusa nel nostro Paese ed è ritenuta uno dei migliori rimedi naturali contro l’emicrania. Essa, infatti, ha dimostrato di ridurre gli spasmi grazie alla presenza di antiossidanti flavonoidici e del suo principio attivo principale: il partenolide. Ottimo anche per le cefalee è, in realtà, un vero e proprio analgesico naturale in grado di modulare il lume dei vasi sanguigni che sono localizzati nella testa. Uno studio pubblicato su The Lancet mostra come l’estratto liofilizzato sia in grado di ridurre emicrania, cefalea e mitigare fortemente i sintomi a esse associate come la nausea e vomito. Molte delle sue azioni sarebbero coinvolte nel meccanismo della produzione della serotonina.

Se il problema sono gli ormoni, prova l’Agnocasto
La Vitex Agnus Castus è una pianta spesso adoperata per regolarizzare il ciclo e mitigare la sindrome premestruale, che di solito si manifesta alcuni giorni prima. Grazie a tale azione regolarizzante è possibile ridurre il mal di testa associato a varie problematiche ormonali. L’Agnocasto agisce sull’ipofisi riducendo il livello di estrogeni e i sintomi a essi correlati come ansia, sbalzi di umore, depressione e, ovviamente, mal di testa.

Aggiungere folati nella dieta può aiutare
Secondo una ricerca condotta dal QUT Institute of Health and Biomedical Innovation, aggiungere folati alla propria dieta può essere d’aiuto. Tali componenti si trovano soprattutto nelle verdure a foglia verde come spinaci e cavoli. «Abbiamo potuto osservare che l’assunzione di acido folico, di folati, nella dieta tra le donne dello studio era significativamente correlata alla frequenza dell’emicrania - spiega la dott.ssa Lyn Griffiths - Abbiamo anche dimostrato che una particolare mutazione del gene MTHFR può modificare l’effetto». I risultati dello studio condotto su 141 donne che soffrivano di emicrania con aura, sono stati pubblicati su Headache.

La cura più piacevole: il sesso
Se da un lato la scusa del mal di testa con il proprio marito e la propria moglie è quella più diffusa in fatto di relazioni sessuali, dall’altro a seguito della ricerca condotta dall’Università di Münster non avrà più senso usarla. Se si soffre di cefalea a grappolo o emicrania, infatti, fare sesso potrebbe aiutare a stare meglio. Secondo i risultati della ricerca si è potuto scoprire che fare l’amore durante un episodio doloroso riduce i sintomi nel 60% dei casi. Che dire? Forse tra tutte le terapie proposte questa è quella più piacevole e probabilmente anche priva di effetti collaterali.