8 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Studio

Emicrania cronica, gli anticorpi monoclonali riducono gli attacchi fino al 50%

Primo studio al mondo a lungo termine coordinato dal San Raffaele Roma. Per oltre il 44% dei soggetti coinvolti nella ricerca si arriva addirittura a una riduzione pari o superiore al 75%

Emicrania cronica, gli anticorpi monoclonali riducono gli attacchi fino al 50%
Emicrania cronica, gli anticorpi monoclonali riducono gli attacchi fino al 50% Foto: Shutterstock

Un vasto studio multicentrico italiano condotto su pazienti emicranici cronici con almeno 5 tentativi terapeutici pregressi falliti ha verificato che l'uso prolungato di un anticorpo monoclonale riduce di almeno il 50% i giorni di emicrania nel 75,6% dei casi. Per oltre il 44% dei soggetti coinvolti nella ricerca si arriva addirittura a una riduzione pari o superiore al 75%.

Si tratta del primo studio al mondo real-life a lungo termine con anticorpi monoclonali anti-CGRP nell'emicrania, coordinato dall'IRCCS San Raffaele Roma e pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Headache: «Long-term effectiveness, safety, and tolerability of eremunab in the prevention of high-frequency episodic and chronic migraine in a real world: results of the EARLY 2 study».

«E' come se l'anticorpo monoclonale, con un trattamento prolungato, polverizzasse l'emicrania in tre pazienti su quattro - afferma il prof. Piero Barbanti, direttore dell'Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e Dolore dell'IRCCS San Raffaele Roma e Presidente dell'ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) - la ricerca ha dimostrato che il 75.6% degli emicranici cronici trattati ottiene dopo 1 anno per lo meno il dimezzamento dei giorni di mal di testa, mentre nel 44.5% dei soggetti li riduce di almeno il 75%».

«Si tratta di risultati insperati, se si considera che i pazienti - spiega ancora Barbanti - avevano fallito già almeno 5 trattamenti preventivi e che tale terapia è sostanzialmente priva di effetti collaterali».

Il lavoro è stato condotto su 248 pazienti provenienti da 15 centri cefalee e «pone orgogliosamente la ricerca dei neurologi italiani - conclude Barbanti - al centro dell'attenzione scientifica mondiale».

Lo studio, denominato EARLY2, costituisce l'estensione a lungo termine del progetto EARLY1 ed è stato reso possibile grazie al registro nazionale dell'emicrania I-GRAINE, che da alcuni anni vede impegnati oltre 40 centri cefalee rappresentativi dell'intero territorio nazionale.