Giornata mondiale della Rabbia, i consigli per prevenire l’infezione
Parte nuovamente la Campagna di sensibilizzazione per la prevenzione della Rabbia, promossa dall’OMS. La malattia è prevenibile al 100 percento, ma è praticamente incurabile quando i sintomi sono già manifesti. Ecco perché è fondamentale conoscere tutte le pratiche di prevenzione

Educare, Vaccinare, Eliminare sono questi i tre temi principali suggeriti dall’OMS per la giornata mondiale della rabbia. È una giornata dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione di questa temibile malattia trasmessa dai cani – e non solo. La data del 28 settembre è stata scelta per un motivo importante: coincide con l’anniversario di morte di Louis Pasteur, il chimico e microbiologo francese che ha sviluppato il primo vaccino contro la rabbia.
L’iniziativa
L’iniziativa – si legge su Epicentro, il portale dell’Istituto Superiore della Sanità – è stata lanciata dall’Alleanza globale per il Controllo della Rabbia e supportata da numerose organizzazioni di sanità veterinaria. La prima edizione si è tenuta nove anni fa, nel 2007, e già allora erano state coinvoltole oltre 400mila persone di oltre 74 Paesi. La Campagna è nata allo scopo di prevenire la patologia che, secondo gli esperti, è possibile nel 100 percento dei casi.
Statistiche drammatiche
Nonostante sia possibile prevenire la rabbia, i casi di decesso in seguito alla patologia sono estremamente numerosi. Si parla di una persona ogni 10 minuti, ovvero quasi 60mila ogni anno, di cui la maggior parte bambini. «Sono cifre inaccettabili – si legge su Epicentro – alla luce del fatto che la rabbia è, ai giorni nostri, completamente prevenibile assicurando la vaccinazione negli animali e potenziando l’accesso alle cure mediche per le persone a rischio».
I trattamenti tempestivi possono salvarti la vita
Va da sé che chiunque possieda un cane dovrebbe richiedere la vaccinazione anti-rabbica in caso di rischio di contagio. Quando, tuttavia, si verifica un’emergenza: per esempio nel caso che una persona o il proprio cane venga morso da un cane randagio, la tempestività d’azione è fondamentale. Per prima cosa è necessario lavare immediatamente e molto bene le ferite con acqua e sapone, dopodiché ci si rivolge subito al Pronto Soccorso – veterinario nel caso a essere colpito sia il cane. A fare la differenza, infatti, è l’intervento tempestivo prima che l’infezione si possa sviluppare.
In Italia siamo davvero liberi dalla Rabbia?
Secondo recenti stime, l’ultimo caso di Rabbia negli esseri umani in Italia risale al 1997. Inoltre, dal 2002 l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie è divenuto il Centro di referenza nazionale per la rabbia. Tuttavia, va detto che tra il 2008 e il 2010, sono stati nuovamente diagnosticati centinaia di casi di rabbia in animali del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino. A tal riguardo, sono state immediatamente prese misure precauzionali obbligando tutti i proprietari a vaccinare i propri animali – da compagnia e da pascolo. Inoltre sono stati somministrati vaccini orali anche alle volpi della zona, frequentemente veicolo della Rabbia.
Cos’è la rabbia
La Rabbia è una malattia molto grave che può causare la morte di animali ed essere umani. È causata da un virus denominato Lyssavirus, che viene trasmesso da soggetti precedentemente infettati. Ecco il motivo per cui è molto facile che si presenti in seguito al morso di un animale. A differenza di quanto si creda, a trasmetterla non sono solo gli animali domestici, ma anche le volpi, le puzzole, i procioni, i coyote e i pipistrelli. E poi altri animali come cavalli, scimmie, castori e persino marmotte. I sintomi più comuni sono: estrema agitazione, cefalea, ansia, stato confusionale, eccesso di salivazione con difficoltà di deglutizione, allucinazioni, insonnia, febbre, paralisi. Se il medico ritiene che la persona sia affetta da Rabbia potrebbe richiedere un’iniezione di immunoglubuline e delle vaccinazioni ripetute da eseguire nel giro di pochi giorni.
Fonti: Epicentro - WHO – Alleanza globale per il controllo della Rabbia
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