25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Alimentazione e salute

Zucchero, hanno corrotto gli scienziati per nasconderne gli effetti dannosi sul cuore

Pagare gli scienziati per nascondere all’opinione pubblica i rischi derivanti dall’assunzione dello zucchero, il particolare sulla salute di cuore e arterie. Non è un film, ma una realtà accaduta negli anni ’60, dove i ricercatori dell’Università di Harward furono corrotti affinché dessero la colpa ai grassi nell’insorgenza delle malattie cardiache

Zucchero. Alcuni scienziati hanno taciuto per mezzo secolo sulla sua pericolosità
Zucchero. Alcuni scienziati hanno taciuto per mezzo secolo sulla sua pericolosità Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Alla fine è saltato fuori. L’industria dello zucchero ha fatto nascondere all’opinione pubblica i pericoli dell’assunzione dello zucchero. E’ accaduto negli anni Sessanta, quando prestigiosi scienziati di Harvard sono stati pagati – e dunque corrotti – per accusare i grassi e non il dolcificante quale causa dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari e cardiache.

I grassi maligni
Dei grassi e del loro ruolo nella salute di cuore e arterie è stato detto di tutto negli ultimi cinquant’anni. Avversati dai più, si è sempre detto che fanno male. E, ora, forse si scopre anche il perché. D’altronde, sono stati diversi e recenti studi ad aver indicato che i grassi invece possono essere benefici proprio per la salute del cuore. Ma che dire dello zucchero? Be’, anche qui gli studi in merito oggi si sprecano, e molti hanno ormai stabilito che l’assunzione continuata ed eccessiva di zucchero causa numerosi danni non solo al cuore, ma anche al cervello.

Lo studio che ha rivelato l’inganno
A condurre li studio che ha rivelato l’inganno promossa dall’industria dello zucchero sono stati la dott.ssa Cristin Kearns, il dott. Stanton Glantz e colleghi della University of California di San Francisco (UCFS). I risultati, pubblicati sulla rivista Jama Internal Medicine, parlano chiaro: per oltre mezzo secolo la ricerca sul ruolo dello zucchero nei problemi di cuore è stata manipolata. «Pensavo di aver visto tutto, ma questo mi ha sconvolto», ha commentato Marion Nestle della New York University, in un editoriale di accompagnamento alla notizia.

Una lunga storia
Tra i diversi studi, bersaglio della nuova ricerca, ve n’è uno pubblicato nel 1967 sul New England Journal of Medicine, dal titolo ’’Dietary Fats, Carbohydrates and Atherosclerotic Disease’’. Questo era una revisione della letteratura in cui grassi e colesterolo erano indicati come i responsabili delle malattie cardiache, trascurando invece le evidenze del legame con lo zucchero. «La revisione della letteratura ha aiutato a formare non solo l’opinione pubblica su ciò che provoca problemi di cuore, ma anche l’opinione della comunità scientifica di come valutare i fattori di rischio dietetici per le malattie cardiache», sottolinea Cristin Kearns.

Come ti manipolo l’opinione
L’opinione pubblica è dunque stata manipolata a dovere, e infatti se si domanda a qualsiasi persona su cosa è dannoso per cuore e arteria, la prima risposta che ci si può sentire dire è proprio che lo sono i grassi e il colesterolo. Ma le cose non sono così semplici. Lo studio che ha promosso questa distorta visione della realtà è stato finanziato dalla Sugar Research Foundation, oggi diventata Sugar Association. Però il ruolo di questa lobby non è stato divulgato fino al 1984, così come il fatto che il dottor Mark Hegsted, docente di Harvard e uno dei responsabili dello studio del 1967, sia stato all’epoca pagato dalla Sugar Research Foundation per raggiungere una specifica conclusione con la sua ricerca. E altri due scienziati sarebbero stati corrotti allo stesso modo. Lo scandalo saltato fuori solo ora, grazie al nuovo studio, ha pesanti ripercussioni vista la diatriba sempre accesa sul ruolo di grassi e dolcificanti (come appunto lo zucchero) sull’attuale epidemia di obesità e malattie collegate. «Vi è ora un notevole corpus di prove che collegano gli zuccheri aggiunti a ipertensione e malattie cardiovascolari, che è la principale causa di morte prematura nel mondo sviluppato», concludono i ricercatori – Tuttavia, i documenti di politica sanitaria sono ancora incoerenti nel citare il rischio di malattie cardiache come conseguenza del consumo di zuccheri aggiunti».