20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Tecnica e tecnologia fanno aumentare il numero di trapianti

Record di trapianti e donazioni, l’Italia come modello di eccellenza

Nell’ultimo anno in Italia si è registrato un record di trapianti, primi quelli di rene e fegato. Il modello italiano come eccellenza nel trapiantare organi da viventi

ROMA – E’ record in Italia nel 2015 quanto a donazioni e trapianti d’organi. A tenere i primi posti in classifica ci sono i trapianti di rene e fegato (anche da persona vivente), e anche altri organi. Resta indietro soltanto quello del polmone.

Uno su 6
Secondo le stime, un trapianto di rene su 6 è stato eseguito partendo da un organo prelevato su persona vivente, grazie alle donazioni. Non sembra, ma è un vero e proprio record, se si tiene conto che, rispetto al 2014, nell’ultimo anno vi è stato un aumento di 50 organi trapiantati da vivente. Anche il numero di trapianto parziale di fegato da vivente ha fatto registrare un aumento, passando da 18 del 2014 a 23 nel 2015 (nel 2013 tuttavia erano stati 23). Quelli eseguiti da deceduto sono in totale 1.067, a cui bisogna aggiungere quelli parziali da persona vivente.

Aumentano tutti
In Italia i trapianti si evidenziano come un modello vincente che trova una conferma nel costante aumento di interventi. In totale, nel 2015, sono stati eseguiti 3.317 trapianti: 67 in più rispetto al 2014 e 228 rispetto al 2013. Di questi, circa il 15 per cento è stato eseguito su persone con malattie rare, ha sottolineato il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), Alessandro Nanni Costa.

Il caso delicato del cuore
Anche uno dei trapianti tra i più delicati, quello di cuore, registra un incremento. Diciannove trapianti in più rispetto al 2014, con 246 in totale. E il numero pare destinato ad aumentare, grazie anche a tecniche e tecnologie innovative come il Vad (Ventricular assist device), un dispositivo che permette ai ventricoli di pompare il sangue nel corpo.  Il Vad è spesso la soluzione per chi è in attesa di trapianto o per chi è giudicato non idoneo al trapianto. Ci sono poi le apparecchiature di perfusione che mantengono vitale il cuore espiantato da una persona deceduta anche se ha smesso di battere. Nel 2015 i trapianti eseguiti utilizzando queste metodologie sono stati 6.

E pancreas e polmone?
Anche il pancreas, spesso oggetto di un tipo di cancro tra i più difficili da curare, è stato protagonista di un aumento di trapianti. Nel 2015 si sono eseguiti 50 trapianti, contro i 43 del 2014. Le cose cambiano invece quando si tratta di polmone: nel 2014 i trapianti sono stati 126, mentre nel 2015 si è scesi a 112, il motivo, secondo gli esperti, potrebbe essere imputato ai rigorosi criteri seguiti nelle procedure.

Tessuti e cellule staminali
Altro dato positivo riguarda i trapianti di tessuti e cellule staminali emopoietiche. Quelli di staminali, nel 2015, sono stati 704, tutti da donatore non familiare adulto, con un aumento per quelli da donatore familiare semicompatibile. In totale l’aumento è stato di 11 in più rispetto al 2014.

Trapianti in età pediatrica
Secondo il rapporto del CNT, Centro Nazionale Trapianti, quelli in età pediatrica nel 2015 sono stati 2.089, di cui 910 di fegato, 867 di rene e 312 di cuore.

Altri dati
Di seguito altri dati emersi nel rapporto del CNT.
- I donatori nel 2015 sono stati 2.332 (a seguito di accertamenti del decesso con criteri neurologici).
- 1.388 sono i potenziali donatori d’organo registrati.
- Le opposizioni alla donazione sono calate rispetto all’anno precedente: nel 2015 erano il 30.6% rispetto al 31% del 2014.
- I donatori di tessuti sono aumentati, passando dai 7.449 del 2014 a 7.553 del 2015, facendo salire l’Italia al primo posto in Europa.
- Le liste d’attesa rimangono pressoché invariate. Al 31 dicembre 2015 le persone in lista di attesa per un trapianto erano 9.070. Di queste, la maggioranza riguarda il rene (6.765), e poi 1.072 per il fegato, 731 per il cuore e 383 per il polmone.
- Per quanto riguarda i trapianti di rene, su 2.038 pazienti usciti dalla lista, 1.576 hanno ricevuto un trapianto e 140 sono deceduti. Nei trapianti di fegato, su 1.288 pazienti usciti dalla lista, 1.067 hanno ottenuto un trapianto e 126 sono deceduti. Quanto a trapianti di cuore, su 328 pazienti usciti dalla lista, 246 hanno ricevuto il trapianto e 76 sono deceduti. Per il polmone, su 179 pazienti usciti dalla lista, 112 hanno ottenuto il trapianto e 57 sono deceduti. Infine, per il pancreas, su 69 usciti dalla lista, 50 hanno ricevuto il trapianto e nove deceduti.