Tristezza da rientro per un italiano su due: ecco come risollevarsi
Finite le vacanze, molte persone si sentono di malumore, tristi, insoddisfatte. È la sindrome da rientro. Lo psichiatra spiega come affrontarla al meglio
ROMA – Appena terminate le vacanze, chi non va con la mente almeno una volta al giorno al luogo dove ha trascorso spensierate giornate di relax o divertimento? Più o meno tutti. Ma purtroppo bisogna fare i conti con la realtà: quella del rientro, e del re-inizio dell’attività lavorativa o della routine di tutti i restanti giorni dell’anno. Questo, per molti italiani è causa di malumore, preoccupazione, insoddisfazione e tristezza. Si chiama «sindrome da rientro». Lo psichiatra spiega come porvi rimedio.
Non solo mente
Non è solo una questione mentale, ma è anche una questione fisica. Spesso, dopo le vacanze, si è sia fisicamente appesantiti che psicologicamente non ancora pronti – le due cose infatti vanno a braccetto. E poi vi è apprensione per il senso di responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Tutto questo fa sì che per un italiano su 2 il rientro dalle ferie sia all’insegna della preoccupazione… e le vacanze estive, di colpo, sono già un lontano ricordo.
Meglio non pensare
Un’indagine condotta con metodologia WOA da In a Bottle.it ha raccolto le opinioni di circa 1.000 italiani, uomini e donne. Da questa è emerso che già durante gli ultimi sgoccioli prima del rientro al lavoro, circa 6 italiani su 10 evitano di pensare alla solita routine che li aspetta: quella casa-lavoro, lavoro-casa. Gli altri pensieri da scacciare sono le ansie del posto di lavoro (57%), il ritorno alla vita da pendolare (42%) e la sveglia al mattino (27%). I rimedi? Gli esperti sono chiari: corretta idratazione, sana alimentazione e giusto approccio psicofisico sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.
Troppo corte
Sempre secondo l’indagine, per il 24% degli italiani le vacanze sono sempre troppo corte e volano via subito – complice anche il bisogno di staccare dopo un anno intenso. Il 18% dichiara si volersela spassare e il 19% di rilassarsi come si deve. Tuttavia l’approccio al ritorno in città avviene per un italiano su 2 all’insegna dell’ansia (18%) e preoccupazione (31%), il 27% dice di soffrire addirittura di depressione se pensa al post vacanze. Tra i primi disturbi accusati al rientro dalle ferie, un italiano su 3 (34%) si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte quella svogliatezza e poca concentrazione tipica di chi si lascia alle spalle un periodo di pausa lavorativa e privo di impegni.
La sindrome
«La fase del rientro dalle vacanze risulta talvolta insidiosa e la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, può generare disagio – spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – Alcuni studi suggeriscono che è il 50% dei vacanzieri a soffrire di questa «sindrome da rientro». La sintomatologia comunemente può essere caratterizzata da senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sensazione di stordimento, confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia, iper-sudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilità, rimuginio e chiusura relazionale».
Il decalogo per un perfetto rientro in città
1. Regolare gli orari dei pasti: possibilmente 5 piccoli pasti al giorno.
2. Aumentare le quantità di frutta e verdure fresche e di stagione.
3. Se in sovrappeso ridurre le calorie.
4. Bere regolarmente acqua ricca di sali minerali per mantenere in equilibrio facoltà intellettive e umore.
5. Eliminare l’alcol per un mese.
6. Evitare esercizi fisici eccessivi e praticare una blanda attività fisica.
7. Ripensare le tue abitudini per sentirti più padrone del tuo tempo.
8. Non buttarsi a capofitto nell’operatività.
9. Riprendere con gradualità: non tutte le cose che sentite di dover fare sono così urgenti.
10. Non riempirsi di impegni ma porsi obiettivi raggiungibili.
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