Attenzione ai videogiochi, potrebbero far venire l’Alzheimer
Giocare con i videogame si ritiene possa rendere le persone più abili in quanto attenzione visiva, tuttavia troppo tempo passato davanti a uno schermo pare possa avere un’influenza negativa sull’ippocampo del cervello e portare a problemi neurologici come la malattia di Alzheimer
MONTREAL – Sono diversi gli studi che hanno suggerito come l’uso sapiente dei videogiochi possa anche migliorare le prestazioni a livello cerebrale. Ma come ricorda un noto detto: «il troppo stroppia». Ed ciò che ipotizza un nuovo studio dell’Università di Montreal (Canada), che mette sull’avviso dall’uso intensivo di videogame perché questo potrebbe portare a problemi neurologici come la malattia di Alzheimer.
ABILITÀ – Lo studio condotto dal dott. Gregory West e colleghi ha evidenziato come i videogiocatori presentino abilità di attenzione visiva più efficienti. Tuttavia, ha anche mostrato che i giocatori sono molto più propensi a usare strategie di navigazione che si basano sul sistema di ricompensa del cervello (del nucleo caudato) e non sul sistema di memoria spaziale del cervello (l’ippocampo).
SEMPRE PIÙ ORE – I ricercatori stimano che un giovane, quando raggiunga l’età di 21 anni, abbia passato in media più di 10mila ore davanti a un videogioco. Un numero di ore spese a giocare con un trend in continua crescita. Questa tendenza, secondo quanto emerso dallo studio, ha un impatto sempre maggiore sul nucleo caudato del cervello, che contribuisce all’elaborazione di alcune funzioni cerebrali, tra cui la vista e il movimento. Tutto questo a discapito dell’uso di un’altra regione del cervello nel sistema limbico, chiamata ippocampo – che invece svolge un ruolo fondamentale nella memoria a lungo termine, nella navigazione spaziale e nella gestione delle emozioni.
IL DANNO – Secondo il prof. West, le persone che trascorrono molto tempo a giocare con i videogiochi potrebbero subire una riduzione dell’integrità dell’ippocampo, che è associata a un aumentato rischio di malattie neurologiche come l’Alzheimer. Per questo motivo, i ricercatori ritengono che la futura ricerca si debba concentrare sull’esaminare i possibili effetti negativi dei videogiochi sull’ippocampo. In attesa di conferme o smentite, nel caso è comunque meglio ridurre il tempo passato davanti a un videogioco che, in eccesso, non è mai troppo salutare. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.