20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
La prima ad aver usato la Ru486

Ragazza che ha abortito a Bari: Chiesa e politica tacciano

«Non avevo alternative, avrei messo a rischio la mia vita»

BARI - La ragazza che ha abortito a Bari con la pillola Ru486, la prima ad aver seguito la procedura «ordinaria», essendo terminata la fase sperimentale, respinge le polemiche sul suo caso e sull'aborto farmaceutico in generale. «Ogni donna - dice a Repubblica - deve decidere per la sua vita, poi ognuno è libero di avere opinioni differenti. La Chiesa e la politica dovrebbero tacere, soprattutto gli uomini. Vorrei che una gravidanza potesse capitare a loro, così ci penserebbero meglio prima di parlare».

Intervistata sotto la copertura dell'anonimato, la giovane, che è già madre, spiega anche le ragioni della sua scelta: «Non avevo alternative, avrei messo a rischio la mia vita. Non posso portare a termine la gravidanza, poco fa ho subito un intervento all'utero e già una volta ho perso un figlio al quinto mese per un aborto spontaneo». Poi aggiunge: «Sì, sono cattolica. Ma non sento che, per questo mio gesto, il Signore mi vorrà meno bene».