24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Verso il voto | Lega

Massimiliano Romeo: «Noi dentro UE e NATO. Ma alcune sanzioni a Mosca vanno riviste»

Il capogruppo della Lega al Senato: «Non sono efficaci come avevamo previsto. Bisogna prenderne atto». Giorgetti: «Con sanzioni dichiarato guerra economica alla Russia»

Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo
Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo Foto: Agenzia Fotogramma

«Se ci sono sanzioni inefficaci per la Russia e che rischiano di fare male a noi, è doveroso pensare a una revisione». Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, in una intervista al quotidiano il Dubbio. «Abbiamo messo - ha aggiunto - nel programma, con grande chiarezza, il sostegno a ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto. Sembrava che le sanzioni dovessero mettere in ginocchio la Russia nel giro di poco tempo e questo non è accaduto».

«Il governo italiano - ha ribadito - porterà nel contesto europeo le proprie valutazioni su alcune sanzioni meno efficaci di altre. Oggi le sanzioni non sono efficaci come avevamo previsto. Bisogna prenderne atto».

Giorgetti: «Con sanzioni dichiarato guerra economica alla Russia»

«Uscendo dalla pandemia affrontavamo una ripresa impetuosa ed estremamente positiva, quello che è successo rischia di mettere in difficoltà tutto il sistema. A me sembrava fin dall'inizio inevitabile che noi entravamo in una fase di guerra economica con la Russia: noi abbiamo dichiarato guerra economica alla Russia con le sanzioni». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ieri al Meeting di Rimini.

«Non potevamo non valutare, lo dico all'Europa, quelle che sarebbero state le conseguenze nel nostro sistema economico di alcune regole che ci siamo dati nel passato e che oggi sono controproducenti perché sono le principali alleate di Putin: parlo delle regole europee che l'Italia ha messo in discussione sul price cap e sul disaccoppiare il prezzo dell'energia da quello del gas. Se l'Europa non capisce che deve cambiare quelle due regole fa il gioco della Russia», ha chiosato il ministro.