Meloni: «Draghi surreale, opposizione a difesa degli interessi italiani»
Il Presidente di Fratelli d'Italia commenta la conferenza stampa del Presidente del Consiglio: «Green pass, obbligo vaccinale e perfino i complimenti a Lamorgese...»

«Surreale conferenza stampa di Draghi e di mezzo Governo. Su trasporti e scuola il presidente del Consiglio dice che la preparazione è stata 'ben fatta' e che 'ce l'abbiamo messa tutta', peccato che nessuno se ne sia accorto. Il tutto condito dalle notizie fuorvianti sull'epidemia diffuse dal ministro dell'Istruzione Bianchi: se in una classe sono tutti vaccinati non ci sarà obbligo di mascherina. Qual è la ratio di questa scelta priva di giustificazione scientifica, visto che i vaccinati possono contagiare ed essere contagiati?». Lo scrive la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, su Facebook.
«Poi - prosegue Meleoni - Draghi annuncia la volontà di estendere il green pass, nonostante sia una misura economicida e inutile a combattere il contagio, e dice sì all'introduzione dell'obbligo vaccinale. Infine, la ciliegina sulla torta: i complimenti del premier al ministro dell'Interno Lamorgese, che per lui 'lavora molto bene'. E che sui migranti i numeri 'non sono spaventosi'. Assurdo. Come Fratelli d'Italia siamo sempre più convinti che restare all'opposizione di questo Governo sia la scelta migliore per difendere gli interessi degli italiani».
«UE? Non crediamo a super-Stato europeo ma a confederazione»
Alla conferenza sul futuro dell'Europa, «fortemente voluta dall'establishment europeo per avere un'Unione più stretta», «vogliono spingere verso le solite soluzioni: un maggiore trasferimento di sovranità dal livello nazionale al livello nazionale, un super-Stato ostile alle nazioni europee». Lo ha sostenuto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, intervenendo allo Strategic Forum in corso a Bled, in Slovenia, ribadendo che «noi non crediamo in un super Stato europeo, crediamo che l'attuale Ue debba evolvere verso un modello confederale». Ma «chi non è d'accordo con le teorie dell'establishment è accusato di essere contro l'Europa. È lo stesso meccanismo che i main stream applicano altrove: se difendi i confini sei razzisti, se difendi la famiglia tradizionale sei omofobico...», ha lamentato Meloni.
Per Meloni «c'è una terza via tra l'europeismo acritico che riduce la sovranità e anti europismo che cerca di negare ogni utilità dell'Unione» e «il partito ECR vuole un'UE diversa, che concentri le sue iniziative e le sue risorse economiche solo su questioni importanti sulle quali può veramente offrire un valore aggiunto, lasciando la maggior parte degli aspetti minori della nostra vita quotidiana alle competenze degli Stati membri. Questo deve essere fatto secondo il principio di sussidiarietà, sancito dai trattati ma sempre più ignorato dalle istituzioni europee che tendono ad estendere il loro raggio d'influenza a scapito degli stati nazionali. Credo che la difesa di questo principio, che fa parte della dottrina sociale cattolica, riaffermata dai padri fondatori per tutelare le specificità dei paesi europei, dovrebbe essere un terreno comune almeno per le famiglie politiche di centro-destra. Il nostro obiettivo primario è quindi una nuova definizione delle competenze dell'UE e l'istituzione di un'Europa confederale, basata sulla libera cooperazione tra nazioni e popoli e non su un accentramento di poteri ai tecnocrati di Bruxelles».