19 marzo 2024
Aggiornato 08:30
L'intervista

Lucaselli: «Il green pass è illiberale, incostituzionale e antidemocratico»

L'onorevole Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d'Italia, spiega al DiariodelWeb.it la sua contrarietà alla proposta del governo Draghi sull'obbligo del green pass

Lucaselli: «Il green pass è illiberale, incostituzionale e antidemocratico»
Lucaselli: «Il green pass è illiberale, incostituzionale e antidemocratico» Foto: ANSA

È previsto per domani, mercoledì, il Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare il decreto sul green pass. La proposta sarebbe quella di imporre l'obbligatorietà del certificato vaccinale già da inizio agosto per entrare agli eventi e nei ristoranti al chiuso e poi, da settembre, anche per utilizzare i mezzi di trasporto. Restano però i dubbi di alcune forze di maggioranza e la netta contrarietà dell'opposizione. Il DiariodelWeb.it ha raccolto l'opinione dell'onorevole Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d'Italia.

Onorevole Ylenja Lucaselli, qual è la posizione di Fratelli d'Italia rispetto alla proposta del green pass?
Innanzitutto premetto che, nonostante i giornali ci descrivano come «no vax», in realtà noi siamo a favore dei vaccini e pensiamo che sia importante vaccinarsi. Ma riteniamo anche che, tra il rifiuto delle vaccinazioni e il chiusurismo del governo, esista una terza via: quella della razionalità.

Più che dell'opportunità delle vaccinazioni, su cui siamo tutti d'accordo, la discussione semmai è sulla loro eventuale obbligatorietà.
Che noi non riteniamo scientificamente giustificata, anche perché questo vaccino è ancora in fase di sperimentazione e non ne conosciamo gli effetti sul lungo periodo. Se il governo vuole imporre l'obbligo, deve avere il coraggio di proporre una legge chiara e portarla in aula. Utilizzare lo strumento del green pass per introdurre un obbligo surrettizio, anche a chi non corre un rischio di vita, è illiberale e anticostituzionale. Perché comprime la libertà dei cittadini, peraltro tramite un atto amministrativo e non una legge.

In questo senso non è cambiato molto rispetto al governo Conte.
Non è cambiato assolutamente niente. E non solo per l'uso indiscriminato dei Dpcm, ma anche su una lunga serie di altri temi, come la scuola, il trasporto pubblico, l'aiuto alle imprese, il mercato del lavoro, il reddito di cittadinanza. Le misure sono in assoluta continuità con il governo precedente.

Insomma, sotto il profilo della democrazia il green pass pone non pochi problemi. Ma almeno avrebbe una sua funzionalità?
Al contrario, è oltremodo inutile. Per una serie di motivi. Il primo è di ordine pratico: per i bar o i ristoranti al chiuso diventerebbe molto problematico, se non impossibile, verificare i certificati. Per non parlare, poi, del fatto che una famiglia di quattro persone, per andare a mangiare la pizza al sabato sera, dovrebbe prima spendere ottanta euro solo per i tamponi.

Il turismo rischia di ricevere una nuova mazzata, proprio ora che sta cercando faticosamente di ripartire.
Aggiungo che noi stiamo parlando del green pass degli italiani, ma non c'è ancora nessun'idea rispetto, ad esempio, a chi non può ottenerlo, perché si vaccina all'estero ma non è iscritto ad un'Asl in Italia. Questo, di fatto, impedirà di tornare nel nostro Paese a migliaia di turisti, che magari avevano voglia di farlo. Entrare nelle strutture alberghiere diventerà molto complesso. L'effetto economico diretto di un'imposizione del genere sarebbe devastante e nessuno lo sta tenendo in considerazione.

Faceva riferimento ad un secondo profilo di inutilità, oltre a quello pratico.
Sì, ed è questo: non si può discriminare tra cittadini di serie A e di serie B. Fino a quando non c'è un obbligo, sancito dalla legge, ognuno di noi può scegliere autonomamente che cosa fare del proprio corpo. Del resto l'Unione europea ha una serie di regolamenti che affermano che non si possano discriminare le persone che scelgono di non vaccinarsi. È un principio sacrosanto di libertà, che va rispettato.

Ma almeno il green pass potrebbe dare un impulso utile alla campagna vaccinale?
No. Semmai lo scetticismo degli italiani è stato prodotto dalla confusione del ministro Speranza, che ha detto tutto e il contrario di tutto a distanza di pochissime ore. Il governo è mancato soprattutto quando si è trattato di comunicare chiaramente la necessità di vaccinarsi, in particolare alle fasce deboli. Questo ha alimentato un clima di sfiducia. Ma bisogna ricordare anche che gli under 40 non vengono ospedalizzati: non lo erano già prima del vaccino, figuriamoci adesso. Quindi il tema non è far vaccinare tutti indistintamente, ma preoccuparsi di mettere in sicurezza le persone a rischio. Dopodiché il vaccino serve a limitare i decessi e le ospedalizzazioni, ma non ad evitare che circoli il virus. Cambia l'effetto, perché si riducono i rischi, ma il virus continua a circolare anche tra i vaccinati.

Mi sta dicendo che, invece di cercare di sconfiggere il coronavirus, dovremmo imparare a conviverci?
Sicuramente. La diffusione non potrà essere bloccata: oggi c'è la variante Delta, domani ci sarà la variante X, tra un mese la variante Y. I virus funzionano così. Né si può fare reale affidamento sull'immunità di gregge, perché con la mobilità di oggi sarebbe necessario immunizzare al 100% tutto il mondo: è impossibile. Cerchiamo di parlare in concreto.

Appunto: non si rischia di creare nuovo allarmismo, in un momento in cui la situazione dei ricoveri e dei decessi rimane fortunatamente sotto controllo?
Sì. C'è una logica mainstream per cui bastano i tre decessi e sette ospedalizzati che si sono registrati ieri per far scattare l'allarme per la variante Delta. Io credo che questa sia solo una scusa per coprire ciò che non ha fatto il governo. E sono convinta che, fortunatamente, l'Italia abbia già vissuto la fase peggiore.

Molti dubbi ha sollevato anche l'ipotesi della vaccinazione obbligatoria per i docenti.
Ancora oggi, ad un mese e mezzo dall'inizio delle scuole, nessuno si è preoccupato di metterle in sicurezza. Non è stato fatto assolutamente niente. Gli insegnanti dovrebbero essere tutti vaccinati, ma poi i ragazzi prendono gli autobus, e il trasporto pubblico non è stato implementato né è stata prevista alcuna misura precauzionale. Allora a che cosa serve?

Si invoca tanto il modello Macron, che però in Francia è stato accolto da una protesta oceanica.
È solo la sinistra che si ispira al modello francese: noi non abbiamo nulla né da invidiare né da copiare da loro. Posto che questa del green pass è un'arma utilizzata soprattutto per potersi arrogare il diritto di fare delle scelte in nome e per conto del popolo, senza però passare dalle istituzioni parlamentari. È l'atteggiamento più antidemocratico che esista. E noi siamo per una democrazia vera e reale.