26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Centrodestra

Berlusconi: «Meno tasse per tutti» non è uno slogan ma un'idea politica

Il leader di Forza Italia: «Ne deriva che promuovere la riforma fiscale è anche uno degli obbiettivi con i quali partecipiamo al governo Draghi. Un governo che non è il nostro ma che sosteniamo»

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Foto: Riccardo Antimiani ANSA

«Quando molti anni fa abbiamo usato il fortunato slogan 'meno tasse per tutti', non esprimevamo una semplice promessa elettorale, ma un' idea di politica economica ed anche qualcosa di più. L'idea era quella di cambiare radicalmente il rapporto fra lo Stato e il cittadino, a favore di quest' ultimo». E' quanto scrive il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un intervento pubblicato dal quotidiano Il Giornale.

«Ne deriva che promuovere la riforma fiscale è anche uno degli obbiettivi con i quali partecipiamo al governo Draghi. Un governo - sottolinea Berlusconi - che non è il nostro e che tuttavia sosteniamo con forza e convinzione, anche perché è nato proprio per nostra iniziativa come risposta alla più grave emergenza sanitaria ed economica del dopoguerra, ma un esecutivo dal quale non possiamo naturalmente attenderci l' applicazione delle stesse politiche che metteremmo in atto se governassimo o da soli o con i nostri alleati naturali».

Tuttavia, prosegue Berlusconi, è «assolutamente evidente che la riforma fiscale - insieme ad un uso accorto delle risorse del Recovery Plan (che non esisterebbe, o almeno non in questa misura senza il nostro intervento in sede europea) e ad altre riforme essenziali come quelle della pubblica amministrazione e della giustizia - è la condizione assolutamente necessaria perché le aziende possano tornare a fare utili e a creare occupazione, perché le famiglie possano riprendere a consumare e a risparmiare. E quando parliamo di riforma fiscale essa significa semplicemente un alleggerimento della pressione fiscale su cittadini, famiglie e imprese».

«La proposta finale - sottolinea - rimane quella della flat tax, la realizzerà il futuro governo di centrodestra, ma fin d' ora è indispensabile un robusto taglio delle imposte». Una proposta che si fonda su «una no tax area per i primi 12.000 euro di reddito e solo tre aliquote, molto più basse (non oltre il 23%) per i successivi scaglioni di reddito, che abbiamo rivisto e razionalizzato». Senza entrare in tecnicismi, chi guadagna meno di mille euro al mese non pagherà alcuna tassa, i redditi medio bassi sopra quella cifra avranno con la nostra riforma dai 100 ai 400 euro mensili di maggiore reddito disponibile.

Anno fiscale bianco

Berlusconi ribadisce il 'no' assoluto a qualsiasi forma di patrimoniale o di tassa di successione (significherebbe tassare due volte un capitale già sottoposto a tassazione nel momento in cui è stato costituito), la richiesta di un 'anno bianco fiscale' con il blocco delle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2021 e di misure per chiudere il contenzioso pregresso senza soffocare cittadini e imprese in difficoltà ("pace fiscale") e infine, per eliminare una volta per tutte la tentazione del governo di turno di usare la leva delle tasse in modo eccessivo, «chiediamo di introdurre in Costituzione, così da non poterlo più mutare, un tetto massimo alla imposizione fiscale».

«Per questo, - conclude - a fianco del lavoro che stanno svolgendo i nostri vertici nazionali e i nostri rappresentanti al governo, abbiamo mobilitato i nostri quadri e i nostri militanti in tutte le province italiane fin da questa domenica per spiegare e far conoscere le nostre proposte. Raccoglieremo le firme nelle piazze di tutte le maggiori città per far sentire con maggior forza la voce di un Paese che ha già sofferto troppo e che soffoca sotto una pressione fiscale incompatibile con lo sviluppo».

Bergamini: «Evasione allarma sempre più»

«I dati dell'evasione fiscale sono sempre più allarmanti. Pensare che nel 2018 si sono registrati 79 miliardi di evasione lascia senza parole e rende quanto più urgente la riforma del fisco. Oltre alla digitalizzazione, che sta già contribuendo a ridurre il tasso di evasione, è ormai improcrastinabile una riforma organica del fisco e conseguentemente della riscossione». Lo dichiara il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini.

«Occorre intanto - osserva la deputata di Fi - semplificare e ridurre le aliquote tuttora in vigore, al 15% fino a 25000 ?, al 23% fino al 65000 ? e 33% oltre a 65000 ?, così come proposto da Forza Italia, per consentire di uniformare i numerosi scaglioni contro cui si imbatte il contribuente e, soprattutto, fornire la possibilità a chi si trova in difficoltà di trovare forme conciliative come la dilazione dei pagamenti».

«Anche oggi - prosegue - il Presidente Silvio Berlusconi ha ribadito che il nostro decisivo contributo al governo Draghi è funzionale a caldeggiare una riforma fiscale efficace che non preveda nessuna patrimoniale né tantomeno la tassa di successione, abolita nel 2001 proprio dal governo Berlusconi. E poi, diciamolo chiaramente, dobbiamo anche abbattere alcuni pregiudizi, spesso chi non paga le tasse non ne ha proprio la possibilità anche per un'eccessiva pressione fiscale che grava sulle aziende e sui lavoratori, ancor più ora, dopo un anno di chiusura di tutte le attività produttive. Ed è per questo che proponiamo un anno bianco fiscale con il blocco delle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2021. Sfruttiamo questa nuova fase di riforme per muoverci su più fronti così da agevolare lo Stato nell'esigere le somme dovute e anche i cittadini».