19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Coronavirus

Roberto Speranza: «Sulla riapertura della scuola non è ammissibile fallire»

Il Ministro della Salute dopo la decisione di chiudere le discoteche: «È chiaro che il virus fa più male ai grandi e i più giovani pagano un prezzo meno alto, ma possono portarlo a casa»

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza Foto: ANSA

«Tra meno di un mese dobbiamo riaprire scuole e università in sicurezza. E non possiamo sbagliare. Non c'è un finale già scritto in questa partita», afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in un colloquio con Repubblica dopo la decisione di chiudere le discoteche, «dipende dai nostri comportamenti e tutti, a cominciare dai ragazzi, dobbiamo esserne consapevoli».

«Non vogliamo chiudere in casa i ragazzi né rovinare le loro vacanze. Credo che possano continuare a divertirsi rispettando le uniche tre regole che sono rimaste: mascherine usate correttamente anche all'aperto, distanziamento di almeno un metro per interrompere la catena dei contagi e igiene delle mani. I ragazzi sono stati straordinari durante il lockdown, lo hanno sofferto ed evidentemente, essendo stati meno colpiti dal virus, si sono lasciati prendere dalla voglia di divertirsi, dall'estate».

«Purtroppo dobbiamo fare i conti con un dato di fatto: l'età media dei contagiati nelle ultime settimane è scesa vertiginosamente, siamo intorno ai 39 anni e ci sono alcuni ragazzi in condizioni severe. È chiaro che il virus fa più male ai grandi e i più giovani pagano un prezzo meno alto, ma possono portarlo a casa. Difendere loro significa difendere il Paese. Da qui la necessità di dare un segnale».

«Va recuperata la norma sulla medicina scolastica»

«Stiamo investendo risorse come non mai sulla scuola, ben vengano le assunzioni di nuovi insegnanti e i banchi nuovi. Da ministro della Salute ho molto a cuore la ricostruzione di un rapporto strutturale tra scuola e sanità. Nel 1961 è stata approvata una norma sulla medicina scolastica, poi sparita negli anni 90 nella fase dei tagli. Ora va recuperato, non possiamo lasciare soli presidi e insegnanti. Il rapporto tra dipartimenti di prevenzione e istituti, il radicamento e la forza dei medici di medicina generale sarà il primo passo in questa direzione».

«Possibile prime dosi vaccino a fine anno»

«Stiamo investendo su quello che è ancora un candidato vaccino. Se andrà tutto bene a fine anno avremo le prime dosi. Nel frattempo governo e regioni continueranno a lavorare fianco a fianco riconoscendo le differenze territoriali così come abbiamo cominciato a fare nella fase di uscita dal lockdown», afferma il ministro.

«Abbiamo investito più soldi nella sanità negli ultimi cinque mesi che negli ultimi cinque anni», secondo Speranza: «500 milioni nel decreto agosto per recuperare le liste d'attesa nel sistema sanitario, 3,2 miliardi nel decreto rilancio, un miliardo e mezzo nel decreto di marzo».

Sileri: «Non ci sarà un nuovo lockdown»

«Niente panico: i cittadini sono consapevoli, il sistema sanitario è preparato. Al momento mi sento di dire che la probabilità di un nuovo lockdown è vicina allo zero». Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.

La stretta sui locali notturni è «una scelta che risponde al principio di massima precauzione», afferma Sileri in un'intervista al Fatto quotidiano, «perché è ovvio che in quegli ambienti rispettare le regole è quasi impossibile. Ce li vede i giovani a ballare a due metri di distanza o con la mascherina addosso? È anche vero, però, che al momento non ci sono evidenze di focolai nati sulle piste da ballo. E non credo sarà una mossa decisiva. I contagi andranno avanti a salire con o senza discoteche».

Sileri auspica, tra l'altro, che gli italiani scarichino la app Immuni: «Ha visto cosa è successo al Seven Apples, la discoteca in Versilia?», domanda. In pista c'era una ragazza che poi è risultata positiva, «e per tracciare eventuali contagi sono serviti 726 tamponi, uno per ognuno dei presenti. Pensi invece se tutti avessero installato Immuni. Ai contatti stretti della ragazza sarebbe arrivata una notifica e il tampone l'av r eb b e r o fatto soltanto loro, un bel risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Gli altri messa».