M5s, Beppe Grillo dà la linea: «Il capo è Luigi Di Maio, non rompete...»
Il fondatore del MoVimento: «Di Maio non può essere sostituito. Non siamo più quelli di 10 anni fa, arriveranno idee meravigliose. In Emilia per beneficenza, tramite tra destra e sinistra»
ROMA - «Non possiamo continuare con i Facebook uno contro l'altro, in cui si dice questo non va bene, adesso la situazione deve essere chiara: il referente è lui, il capo politico è lui, io gli starò un pò più vicino ma non rompete i co...fatemi la cortesia, sennò ci rimettiamo tutti». Così Beppe Grillo in un video insieme a Luigi Di Maio dall'hotel romano dove i due si sono incontrati, si rivolge ai militanti del Movimento 5 stelle dopo le polemiche interne e soprattutto per dire basta agli attacchi al leader del Movimento.
«Non siamo più quelli che eravamo dieci anni fa, mettetevelo bene in testa. Ed è meraviglioso - assicura Grillo -. Tutto tende al caos, all'entropia, è la nostra matrice, ma dal caos vengono idee meravigliose e ci saranno: la costituzione di un nuovo ombelico dal vertice al territorio, una specie di meet up. Li abbiamo fatti con Fico e Casaleggio, non si capiva niente, ognuno portava una versione dei fatti...adesso il mondo è diverso».
Grillo: Di Maio non può essere sostituito
A proposito del M5S, il garante Beppe Grillo ritiene che «Luigi Di Maio, lavora 25 ore al giorno e non può essere sostituito per nessuna ragione, anzi va sostenuto, io ci sarò di più e gli darò una mano», ha detto Grillo al termine dell'incontro tra i due in un albergo romano. «Una persona deve poter decidere e fare scelte importanti. Un referente ci vuole», ha dunque aggiunto Grillo.
A gennaio nuovo contratto di governo
«Non possiamo essere gli stessi di prima, dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo», hanno sottolineato Di Maio e Beppe Grillo, convenendo sull'ipotesi di avanzare la proposta di un nuovo contratto di Governo «a partire da Gennaio», per finalizzare «progetti ambiziosi e di alto livello», con lo scopo di intervenire su tematiche fondamentali del nostro Paese e non solo come il clima, salario minimo, il reddito universale, l'intelligenza artificiale, l'energia, le infrastrutture».
E' momento di caos, sbagliato restare gli stessi
«Siamo in un momento di caos, che è nella natura dell'uomo, dal caos vengono fuori belle idee. C'è un cambiamento, questo sistema non funziona più», osserva il fondatore, «è sbagliato essere gli stessi, pensare come eravamo, eravamo una meraviglia: un manager che organizzava e un pazzo sul palco. C'è grande nostalgia del passato», osserva Di Maio. «E' sbagliato - insiste Grillo - io sono euforico, c'è da riprogettare. Cosa c'è di meglio che riprogettare l'economia, dove vanno i rifiuti».
Grillo associa i cambiamenti del Movimento a quelli che avvengono a livello mondiale: «non si redistribuisce più. Siamo l'ottava potenza del mondo come Pil e abbiamo sacche di povertà di 5-6 milioni di persone. La sanità: se fai star bene le persone si ammalano meno. Le tasse servono a orientare il paese verso qualche cosa, noi che ci facciamo? dove ci stiamo orientando?».
In Emilia per beneficenza, tramite tra destra e sinistra
«Avete fatto questa scelta con questa votazione...quindi in Emilia Romagna ci andiamo per beneficenza, chiederemo un piccolo voto per beneficenza. Facciamo da tramite tra una destra che arriva un pò pericolosetta e una sinistra che si deve formare anche lì. Ci vuole anche un pò di coraggio per correre sapendo di perdere», osserva Di Maio e Grillo gli risponde: «Tu ce l'hai il coraggio». «Quando parlo di progetti insieme con la sinistra parlo di progetti alti sui trasporti su come costruire, su cosa è una città, è un momento magico», assicura il fondatore del M5s.
Di Maio: Con Grillo d'accordo su tutto
«Con Grillo siamo d'accordo su tutto: smentite tutte le leggende metropolitane di questi giorni». Così Luigi Di Maio, capo politico del M5s, lasciando l'hotel romano dove ha incontrato il garante Beppe Grillo. «È sempre così, ogni volta che pensano di averci ucciso, noi ci risolleviamo. Più forti di prima. Più forti di sempre. Dobbiamo cambiare questo Paese e lo cambieremo!».
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