27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Migranti

Caso Sea Watch, Salvini chiede spiegazioni al Governo: «Carola Rackete trasportava 3 criminali»

Il leader della Lega: «Sono tre immigrati accusati di violenze, stupri, sequestro, omicidio. Di Maio e Conte lavorino di più e parlino meno»

Il capitano della Sea Watch, Carola Rackete
Il capitano della Sea Watch, Carola Rackete Foto: ANSA

ROMA - Carola Rackete «non solo ha violato le leggi e speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. Il 29 giugno scorso la Sea Watch3 avrebbe scaricato in Italia tre immigrati accusati di violenze, stupri, sequestro, omicidio». E' quanto sostiene il leader della Lega Matteo Salvini. «Alcuni parlamentari del Pd erano saliti a bordo per chiedere lo sbarco di tutti gli immigrati, compresi quelli che ora sono sospettati di essere feroci criminali. Chiediamo spiegazioni al premier - aggiunge - alla Farnesina, al Guardasigilli e al Viminale. Siamo pronti a denunciare Rackete e i parlamentari che hanno voluto a tutti i costi lo sbarco. Chiedano scusa all'Italia».

«Di Maio e Conte lavorino di più e parlino meno»

«Dal Ministero dell'Interno mi dicono che a settembre gli sbarchi sono raddoppiati rispetto a settembre dello scorso anno. Invito Di Maio e Conte a lavorare di più e parlare di meno». La ricollocazione in altri Paesi dell'Unione dei migranti giunti in Italia? «A parole. Io credo a quello che vedo. E vedo che gli sbarchi sono aumentati. Sono sbarcati il doppio degli immigrati in questo mese. Con l'accordo di Malta, Conte, Di Maio e Renzi hanno calato le braghe in cambio di nulla. Se leggete il testo di questo pseudo accordo scopri che il porto sicuro è quello italiano e quelli degli altri sono aperti solo volontariamente. Le bugie hanno le gambe corte - ha aggiunto - Si può prendere in giro gli italiani un quarto d'ora, non per sempre. L'immigrazione di massa rischia di essere un disastro per l'Italia, ma non glielo permetteremo, faremo opposizione in parlamento e fuori».

Magi a Salvini: «Mi denunci, ho fatto il mio dovere»

«Salvini mi denunci pure, magari così scoprirà per la prima volta cosa significano le parole 'Stato di diritto'. Significano, ad esempio, salvare le vite, tutte, e affidare alla Giustizia il compito di giudicare la colpevolezza o meno delle persone. Significa poi riconoscere il senso della «prerogativa» di un parlamentare di fare ispezioni in situazioni come quella, affinché i diritti delle persone siano tutelati». Lo afferma Riccardo Magi deputato radicale di +Europa replicando all'attacco che Matteo Salvini ha rivolto a lui e agli altri parlamentari saliti sulla nave Sea Watch 3 lo scorso giugno. «All'ex ministro dico una cosa e spero arrivi chiara: mi denunci pure, ci vediamo in tribunale. A differenza sua io non scappo dai processi per paura. Perché a differenza sua, io ho solo fatto il mio dovere», conclude.