20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Politica & media

Lilli Gruber presidente della Rai? L'ultima idea del nuovo partito di Matteo Renzi

Il Deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza, Michele Anzaldi: «Foa più a destra dei leghisti. Unico mai invitato al Quirinale»

Matteo Renzi e Lilli Gruber
Matteo Renzi e Lilli Gruber Foto: ANSA

ROMA - «In Rai serve un cambiamento epocale. E non è possibile finché non cambia anche la dirigenza, a cominciare dal presidente Marcello Foa. Tutto parte dalla presidenza. A me piacerebbe vedere una donna a capo di Viale Mazzini. Chi, per esempio? Ci sono tante donne brave. Una competente, che conosce bene la Rai e che ha dato prova di pluralismo, è Lilli Gruber». E' quanto dichiara il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un'intervista al quotidiano «La Notizia».

A Viale Mazzini non si salva niente

«Un'altra, meno nota - prosegue ancora Anzaldi - ma che conosce ugualmente il mondo dell'informazione, è Alessandra Ravetta, direttrice di Prima Comunicazione, il giornale più letto e seguito dagli operatori della comunicazione. La politica ha il compito di non errare sui vertici: se non ci fossero stati errori sulla presidenza e fosse stato garantito il pluralismo, non avremmo discusso di tutto ciò di cui abbiamo parlato finora. A Viale Mazzini non si salva niente. Quanti anni sono che la Rai non dà una notizia prima della stampa o delle Tv private?».

L'informazione può portare utili

«La struttura è piramidale - prosegue Anzaldi - e a capo c'è un presidente. Voglio dire: alla Rai sono stati fatti dei rilievi di violazione di pluralismo mai fatti nella storia. Per la prima volta nella storia l'Agcom è arrivata a quantificare l'entità di una multa, pari a 70 milioni. E parliamo di violazioni che l'Agcom ha ravvisato solo nel servizio pubblico, non nelle tv private, che avrebbero semmai l'alibi del fine commerciale. C'è anche un decadimento visibile della qualità. Le tv commerciali, specie La7, dimostrano invece che l'informazione può anche portare utili. Pensi alle trasmissioni di Mentana, Formigli o Purgatori: fanno servizio pubblico arricchendo la rete. E lo fanno non per devozione ma per fini economici. Questa è la prima ragione per cui la dirigenza deve cambiare».

Foa più a destra dei leghisti

«Foa è conosciuto - dichiara ancora Anzaldi nell'intervista - per essere più a destra dei leghisti, per essere un sovranista esasperato. Voglio dire: oggi parla di lotta alle fake news... proprio lui che si è messo in luce per fake querelabili anche a danno del presidente della Repubblica? Non è un caso che lui è il primo presidente Rai nella storia a non essere mai stato invitato al Quirinale».