Renzi lancia appello a tutti per «esecutivo no tax»
L'ex Premier Matteo Renzi: «L'appello è rivolto a tutti: Cinque stelle, a Leu, Forza Italia, Lega.... Prima di andare a votare si mettano a posto i conti»

ROMA - «Davanti alla forzatura istituzionale di Matteo Salvini, il Parlamento ha due strade: assecondare Capitan Fracassa e andare al voto, come vuole lui e quando vuole lui, oppure creare un Governo No Tax che eviti l'aumento dell'Iva e scongiuri il rischio dell'uscita dall'Euro. Io non ho dubbi. Ho molti motivi di risentimento personale contro chi in questi mesi mi ha attaccato e insultato, a cominciare dai Cinque Stelle. Ma la politica si fa cercando il bene comune, non inseguendo le ripicche personali. E l'Italia viene prima delle correnti di partito. In Parlamento ciascuno di noi dovrà votare: io sono convinto che ci sia una maggioranza per un Governo Istituzionale che salvi l'Italia. Chi dirà no, si assumerà la responsabilità davanti al Paese di consegnare alla destra estremista il futuro dei nostri figli». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, senatore del Partito Democratico.
Renzi: «Si vota in Parlamento, non in spiaggia»
«Ma la partita contro Salvini - aggiunge - oggi si gioca nei luoghi istituzionali della Politica, non inseguendo il populismo di chi governa la nostra sicurezza tra cubiste e mojito. Si vota in Parlamento, non in spiaggia. I miei colleghi e io saremo chiamati a votare. E ciascuno risponderà delle proprie scelte».
Orfini: «PD apra percorso rifondativo»
«Non c'è una soluzione semplice. Possiamo seguire Salvini, accettare l'idea che sia lui col 17 per cento in Parlamento a dettare l'agenda. Se così fosse non potremmo affrontare questo passaggio con le coalizioni create in laboratorio. Si apra subito un percorso rifondativo che porti a presentare alle elezioni un'unica lista, incubatore del nuovo soggetto politico del centrosinistra. Un anno fa proposi di sciogliere e rifondare il Pd. Mettiamolo oggi a disposizione di un nuovo percorso politico e facciamolo nel fuoco di una durissima battaglia. E siano le primarie fondative di questa lista a scegliere chi la guiderà». Così su Facebook Matteo Orfini, deputato Pd.
«Conta il merito dell'agenda»
«L'alternativa è costruire un governo che dica no a Salvini. E che abbia nella sua maggioranza anche chi è esattamente come Salvini, anche se oggi lo attacca strumentalmente. In un caso del genere conta molto il merito dell'agenda. Non si può aprire alla riduzione del numero dei parlamentari come ha fatto Renzi, senza come minimo fissare paletti su una legge elettorale proporzionale, una stabilità che deve essere espansiva e la revoca dei due osceni decreti sicurezza», aggiunge. «Non è di Renzi che dobbiamo parlare, né di Zingaretti, né delle divisioni del Pd. Ma delle conseguenze della nostra scelta sul futuro della democrazia italiana», conclude.
Pittella: «No a soluzioni dettate dalla paura»
«Siamo ad un passaggio cruciale per l'avvenire del Paese e serve come non mai la massima trasparenza delle posizioni e delle scelte. Il Pd confermi la sua natura di forza unitaria nazionale, senza attenuare la coerenza delle sue proposte ma ponendosi alla testa degli italiani che vogliono fermare e sconfiggere la sfida reazionaria di chi sta avvelenando con l'odio il clima del Paese. No a soluzioni dettate da paura e opportunismo, sì ad un confronto aperto e coraggioso in Parlamento nel rispetto della Costituzione per restituire valore alla dialettica democratica, mettere in sicurezza il Paese , rafforzare l'ancoraggio europeo e prosciugare il brodo di coltura della fascinazione populista». Così il senatore dem Gianni Pittella.
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