Calenda: «L'Europa non può tollerare il dumping sociale di Ungheria e Polonia»
L'ex Ministro dello Sviluppo Economico: «Non esiste un club che non fa rispettare le regole»

MILANO - «Non si può consentire che in Europa ci siano Paesi come la Polonia e l'Ungheria che si prendono le nostre delocalizzazioni e aboliscono lo Stato di diritto. Se rispettate lo Stato di diritto e non fate dumping sociale restate, se no andate con Putin. Non esiste un club che non fa rispettare le regole». Lo ha detto Carlo Calenda oggi a Monfalcone (Gorizia), nel corso di una manifestazione elettorale organizzata dal Partito democratico.
I prossimi 30 anni saranno difficilissimi
«Noi dobbiamo avere democrazia forte - ha spiegato l'ex ministro - perché i prossimi trenta anni saranno difficilissimi: abbiamo investito sull'innovazione tecnologica ma non sulla formazione delle persone. La formazione dovrà essere meno puntata sulle competenze e più puntata sulla capacità di apprendere e cambiare. Dobbiamo imparare a rischiare».
Il patriottismo è prima di tutto serietà
Per Calenda «il punto è se le persone come noi si alzeranno e combatteranno, non solo se andranno votare ma se sapranno mobilitarsi. Questo è un momento in cui bisogna essere patrioti, ma - ha concluso - il patriottismo è prima di tutto serietà».
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