19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Caso Diciotti

M5S: critiche, minacce e polemiche dopo il voto online su Salvini

Lunedì gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno scelto il no al processo con una maggioranza vicina al 60 per cento, mostrando chiaramente la spaccatura interna, che si ripercuote anche fra gli eletti

Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio
Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio Foto: ANSA

ROMA - Lascia strascichi nel Movimento 5 stelle il difficile voto on line sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini, sul quale gli eletti stellati a palazzo Madama, come tutti i senatori, si dovranno pronunciare a seguito della richiesta avanzata dal Tribunale dei ministri di Catania. Ieri gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno scelto il no al processo con una maggioranza vicina al 60 per cento, mostrando chiaramente la spaccatura interna, che si ripercuote anche fra gli eletti. Oggi sono tornati a echeggiare i toni e le polemiche dei tempi delle espulsioni, e sul Blog delle stelle, voce ufficiale del M5S, si accavallano i commenti pro e contro Salvini, pro e contro la decisione di salvare l'alleato dal processo per il caso Diciotti.

Per Paola Nugnes, senatrice considerata vicina al presidente della Camera Roberto Fico, già sottoposta a procedimento disciplinare «con questo voto il M5S ha perso una parte della sua natura, dal punto di vista elettorale dovrebbe costare caro». Elena Fattori, altra parlamentare «di confine», non nuova a scontri con i vertici, critica il funzionamento della piattaforma, oggetto di molti dubbi e contestazioni nella giornata di ieri, e attacca in una intervista sulla Stampa: «Solo un sondaggio, interessante ma non vincolante: noi parlamentari abbiamo firmato l'impegno a realizzare il programma del M5S, che prevede l'abolizione di ogni immunità». La replica a mezzo comunicato stampa non si fa attendere e non è in guanti bianchi: «Il dialogo all'interno del Movimento è sempre aperto, ma se Fattori e gli altri non condivido più questo modus operandi, potrebbero semplicemente restituire quanto dovuto e dimettersi», avverte il Deputato Francesco Silvestri.

Non meno amichevoli i toni sul blog, ufficiale, anche se in quella sede è impossibile stabilire la rilevanza dei commenti: è uno spazio aperto, anche se alcuni dei commentatori riportano una spunta verde vicino al nickname, dunque sono «certificati». Uno di questi, noxmaux, cita il programma del M5S proprio nel passaggio sull'immunità: «Allo stesso modo vorremmo intervenire su tutte quelle prerogative parlamentari che oggi sottraggono deputati, senatori e ministri, dall'applicazione della giustizia. La politica deve essere, infatti, un servizio per i cittadini e non la carriera privilegiata di politici di professione». «Siete come Berlusconi e tutti gli altri! ADDIO!!!», tuona Alessandra Pantaleo (spunta verde, quindi non ignota al Blog).

Un non meglio identificato «napoletano» parte a testa bassa e dal "voi» usato fa capire di essere estraneo alla comunità, anche se l'abbondanza di maiuscole e punteggiatura suggerirebbe invece una qualche affinità: «VERGOGNA!!!! avete fatto cadere - accusa - anche l'ultimo baluardo dell'immunità parlamentare. Con che faccia ipocrita adesso griderete 'onestà'????». Ma a denunciare le «infiltrazioni» arriva giuseppe r., che nota: «Il risultato della votazione su rousseau di ieri ha incrementato di molto i trollazzi-azzi PD/dc-FI, e vermi al seguito, che INFANGANO e SPUTANO VELENO su questo blog, imbestialiti dall'arresto dei RENZI!». Trollazzi-azzi accrescitivo di troll, cioè provocatori, disturbatori: di una quiete che per la verità oggi non si intravede. «Diciamoci che il 40% di noi sono i così detti 'buonisti'. Percentuale assai alta nel nostro interno che, sempre semplificando, può essere ricondotta a Fico», scrive paolob ferrara, che invita i reprobi, in puro stile leghista, a prendersi i migranti «in casa loro». E così, Alessandro A, che scrive da Trieste (spunta verde), si lamenta dell'effetto opposto rispetto a quello denunciato da giuseppe r.: «Ci sono anche troll leghisti e sono numericamente superiori agli altri. Non accuso nessuno, ma non li includete mai novero dei troll e non capisco perchè», osserva. Qui più che i dissensi di singoli parlamentari, si tratta (almeno in apparenza, vista la difficoltà di «pesare» la guerra dei commenti) di una comunità lacerata. Ed è questo è il clima nel quale si consumerà il voto del Senato e dei senatori M5S.