Max Del Papa: «Alla Meloni chiedo solo che rimanga se stessa, una persona normale»
Il giornalista Max Del Papa fa il punto della situazione al DiariodelWeb.it sulle prospettive del nuovo governo e sugli scenari interni e internazionali che lo attendono.
Il conto alla rovescia per la formazione del nuovo governo Meloni continua a scorrere. Ieri sono iniziate le consultazioni alla presidenza della Repubblica, in vista dell'incarico ufficiale alla premier in pectore. Ma nel centrodestra continuano le trattative per i ministeri, non senza qualche scossone, come gli audio filo-putiniani di Silvio Berlusconi che hanno contribuito a rialzare la tensione tra gli alleati. Il DiariodelWeb.it ha fatto il punto della situazione con il giornalista Max Del Papa.
Max Del Papa, che impressione le hanno fatto i primi giorni di questa nuova legislatura?
Intanto un senso di sollievo. Perché questo Draghi, ormai, è un presidente uscente da luglio, però di fatto non esce mai.
Rimane sempre sulla porta.
Saluta, fa lo spiritoso, sorride, dice che si è divertito... Ha parlato di «venti mesi straordinari»: forse per lui, sulla pelle nostra. Non ne ha fatta una buona.
La Meloni è stata subito accolta da un battesimo del fuoco.
Mi aspettavo che alla Meloni faranno dispetti e provocazioni continue, perché non la vogliono. La sinistra non la vuole perché è di destra, i suoi alleati perché si è imposta. Questo è solo un assaggio.
Si riferisce alla tensione con Berlusconi?
Certo. E mi stupisco solo di chi si stupisce. Dicono che con la vecchiaia è andato fuori di testa, ma in realtà lui è sempre stato così. Ha sempre confuso i suoi interessi e le sue priorità con la ragion di Stato.
Anche lui ha avuto molti nemici: la magistratura, la stampa, la presidenza della Repubblica...
Molti sostengono che Berlusconi abbia avuto almeno il merito di contenere la sinistra spocchiosa, che si è sempre ritenuta migliore. Io la penso al contrario. Lui è riuscito a legittimare una sinistra mediocre, modesta, squallida come quella italiana, che però ha trovato la propria ragion d'essere nel criticare tanti suoi comportamenti spregiudicati, al limite dell'assurdo. Paradossalmente, l'ha rafforzata.
Quindi vede una Meloni isolata, una donna sola al comando.
Secondo me sì. In prospettiva internazionale avrà bisogno dei cosiddetti sherpa, che le aprano la strada e la indirizzino, per evitare che cada nelle trappole e negli imbuti dei potentati, delle élite, delle cancellerie straniere.
Questi poteri forti sono tutti contro di lei?
Diciamo che la tengono nel mirino. Stanno a vedere, senza farsi grandi illusioni, ma pronti a mandarla a gambe all'aria alla prima occasione. Come del resto hanno detto da una parte la Von der Leyen e dall'altra il ministro francese Laurence Boone, che ha detto che vigileranno sul rispetto dei diritti in Italia. Forse in Francia farebbero meglio a vigilare sui bambini.
Come mai si respira questo scetticismo nei suoi confronti?
Perché a 45 anni è ancora piuttosto giovane, a quei livelli è quasi esordiente, se si eccettua una sola esperienza come ministro della Gioventù. Non può avere quelle sponde, anche se ha cercato di accreditarsi molto negli ambienti di Washington, nella destra americana, ed è entrata nell'Aspen Institute. Molto dipenderà dalla classe dirigente che saprà produrre il suo partito. Su questo, per ora, sospendo il giudizio.
Avrà bisogno di circondarsi di persone di livello.
E di esperienza. Vecchie volpi, gente smaliziata. Per esempio scegliere con cognizione di causa a chi affidare la delega ai servizi segreti. Se metterà una persona capace e leale potrà durare, altrimenti durerà meno della Truss in Inghilterra.
Di sicuro si ritroverà a fare la premier in uno dei momenti più difficili della storia italiana recente.
Draghi ha distrutto quel poco che era rimasto, completando il lavoro di indebolimento dell'Italia che era già stato avviato con la formazione dell'Unione Europea e con il governo Monti. A questo punto siamo grecizzati. Versiamo in una situazione di totale dissesto e sfacelo. Si è perso tutto quello che si poteva perdere.
La missione della Meloni, dunque, è quella di invertire la tendenza. Che cosa dovrebbe fare per riuscirci?
Di darle consigli non me la sento, a parte quelli ovvi come il fatto che bisognerà intervenire sull'energia. Ma vede, la questione non è tanto che cosa dovrà fare, ma è che cosa potrà fare. Secondo me sarebbe già un risultato se continuasse ad essere se stessa, e lo direi per qualunque figura incaricata.
In che senso?
La gente l'ha scelta perché spera che ci sia un presidente in grado di decidere, non di traccheggiare o girarci intorno. Non ci sono più nemmeno due settimane di tempo. Prenda le sue scelte, le porti avanti succeda quel che succeda, ma le faccia. Il Paese ha bisogno di convinzione, di direzione.
I primi segnali li ha dati subito, rispondendo a Berlusconi di non essere ricattabile.
E spero che continui così. Che faccia argine alla follia sociale imposta in questi ultimi due anni e riporti un po' di normalità. Che lo Stato non sia più sentito dai cittadini come un'entità che fa paura e ti viene a prendere, che decide come devi vivere e ti punisce. Che togliesse i tredici milioni di cartelle esattoriali che stanno arrivando ad altrettante famiglie, in un momento come questo. Ma stiamo scherzando? Insomma, dopo tanta pazzia mi basterebbe che si comportasse da persona normale. In modo che possano farlo anche gli italiani. C’è bisogno che il Paese si ritrovi almeno attorno alle cose essenziali.
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