26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Staminali totipotenti

Ecco le cellule che permettono la rigenerazione di un intero organismo

Alcuni scienziati hanno scoperto che un verme è in grado di rigenerarsi completamente anche dopo lesioni gravi. Queste staminali potrebbero essere utili anche per l’essere umano?

Le staminali che permettono la rigenerazione della planaria
Le staminali che permettono la rigenerazione della planaria Foto: Elena Pavlovich | Shutterstock Shutterstock

Una scoperta senza precedenti e condotta su un tipo di verme che possiede una capacità che qualunque essere umano vorrebbe avere: rigenerarsi totalmente anche dopo una lesione di enorme entità. Grazie a un’attenta analisi effettuata con tecnologia d’avanguardia, gli scienziati sono riusciti a comprendere il meccanismo alla base di una simile riparazione. Tale funzione potrà essere utile per ideare nuove soluzioni basate sulla medicina rigenerativa.

Rigenerare un organismo intero
Il fatto che è più incredibile è la capacità, di un verme platelminto noto con il nome di planaria, di rigenerare un organismo intero grazie alla presenza di un particolare tipo di staminali. La scoperta è stata resa possibile grazie agli studi del team di ricerca dello Stowers Institute for Medical Research (Kansas City). Il lavoro scientifico, coordinato da Alejandro Sánchez Alvarado, ha permesso di individuare l’intero processo rigenerativo.

Cellule staminali
Tutti gli organismi, compreso quello umano, possiedono delle staminali. Ciò significa che si sviluppa, inizialmente, a partire da una cellula che si divide in due cellule, poi in quattro e così via fino a formare un intero essere vivente. All’inizio, però, tali cellule staminali (quando si trovano nell’embrione) sono totipotenti, il che vuol dire che possono formare qualsiasi tipo di cellula (per esempio cellule cardiache, cellule epatiche, epidermiche ecc). Ma andando avanti con la divisione cellulare perdono, in parte, tale capacità. Possono quindi formarsi staminali pluripotenti che generare tutti i tipi di cellule ma non quelle germinali, oppure in multipotenti in grado di formare solo alcuni tipi di cellule o unipotenti (un solo tipo).

La differenza che c’è nell’uomo
La scienza, per quanto ha appreso fino a ora, sa che al momento della nascita un essere umano ha perse le cellule totipotenti ma ha a disposizione, al massimo, quelle pluripotenti. Al contrario, la planaria ne possiede tantissime persino quando si trova in età adulta. Tali cellule sono definite neoblasti e sono quelle che consentono all’animale di rigenerarsi molto velocemente anche a seguito di gravi lesioni.

Un marcatore di staminali
Grazie a moderne tecnologie e la coordinazione di Sánchez Alvarado si è potuto apprendere che esistono 12 sottogruppi differenti di neoblasti, ma solo uno – denominato Nb2 – permette la rigenerazione dell’animale. Tali cellule sono in gradi di esprimere un gene che codifica una proteina della famiglia delle tetraspanine. Si tratta di un tipo di proteine antichissime, ancora poco conosciute dalla scienza.

L’esperimento
Per essere certi che ciò che avevano scoperto era corretto, gli scienziati hanno trapiantato una cellula di Nb2 in cento planarie sottoposte a livelli letali di radiazioni. E in brevissimo tempo, le cellule trapiantate hanno ripopolato l’intero organismo iarradiato permettendo ai piccoli vermi di continuare la loro vita indisturbati. Tutto ciò porta a grandi speranze anche per la salute umana e «apre la porta a una serie di esperimenti che prima non erano possibili. E il fatto che il marcatore che abbiamo scoperto sia espresso non solo nelle planarie ma anche negli esseri umani suggerisce che alcuni meccanismi rigenerativi possano essersi conservati - almeno in parte - anche in noi, e che si possa trovare il modo di sfruttarli a fini medici», ha concluso Sánchez Alvarado. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Cell.