26 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Il potere della vitamina D

Danni al cuore da diabete o ipertensione, basta un po' di sole

La soluzione economica per i farmaci per il cuore è la vitamina D 3. Un'integrazione di questa vitamina solare è stato scoperto riparare e prevenire i danni causati dal diabete e dall'ipertensione

Vitamina D per riparare le cellule del cuore
Vitamina D per riparare le cellule del cuore Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Non è detto che l'unica via per rimediare ai danni cardiaci provocati dal diabete o l'ipertensione siano i farmaci. O comunque non solo essi. Secondo gli scienziati dell'Università dell'Ohio, infatti, esiste una vitamina preziosa per l'organismo che può sia riparare che prevenire i danni al cuore. È la vitamina D, che si sintetizza con una semplice esposizione alla luce solare. Dunque facile ed economica.

Stimola la produzione di ossido nitrico
Il dottor Tadeusz Malinski e colleghi, in questo loro studio pubblicato sulla rivista Nanomedicine, hanno scoperto che un'integrazione di vitamina 'solare' stimola la produzione di ossido nitrico (NO). Questa sostanza si ritiene essere coinvolta nella regolazione del flusso sanguigno e nella prevenzione della formazione di coaguli di sangue. Allo stesso modo, la vitamina D è in grado di ridurre lo stress ossidativo del sistema cardiovascolare, cosa che potrebbe evitare eventi cardiaci come infarto del miocardio o ictus, per esempio. «Non esistono molti, se non nessuno, sistemi noti che possono essere usati per ripristinare le cellule cardiovascolari che sono già danneggiate e la vitamina D può farlo – dichiara il dottor Malinski – Questa è una soluzione molto economica per riparare il sistema cardiovascolare. Non dobbiamo sviluppare un nuovo farmaco. Ce l'abbiamo già». Oltre a questo, la vitamina D è ritenuta rafforzare il sistema immunitario, proteggendo dalle malattie autoimmuni, come artrite reumatoide o sclerosi multipla.

Lo studio
Per valutare gli effetti della vitamina D sul cuore e l'apparato cardiocircolatorio, i ricercatori hanno analizzato le cellule del cuore prelevate da un gruppo di soggetti caucasici e afroamericani. Per monitorare l'impatto della vitamina D su queste cellule il team ha utilizzato degli speciali sensori. Da qui i risultati che hanno rivelato come questa vitamina a portata di tutti possa avere un'enorme influenza sulla salute e sul buon funzionamento dell'organismo in generale. «««Generalmente, la vitamina D è associata alle ossa – ha sottolineato il dottor Malinski – Tuttavia, negli ultimi anni, in ambito clinico le persone riconoscono che molti pazienti che hanno un infarto presentavano una carenza [di vitamina D]. Questo non significa necessariamente che il deficit abbia causato l'infarto, ma ha aumentato il rischio. Utilizziamo i nanosensori per capire perché la vitamina D può essere utile, specialmente per la funzione e il ripristino del sistema cardiovascolare».

Una grande importanza clinica
Dai risultati dello studio gli autori suggeriscono che «la vitamina D può essere di importanza clinica nel restauro dell'endotelio cardiaco disfunzionale dopo un attacco di cuore, dell'endotelio capillare dopo ischemia cerebrale (ictus), ipovolemia, vasculopatie, il diabete e l'aterosclerosi. Questo suggerimento è fortemente supportato da numerosi studi clinici che indicano che la vitamina D a dosi superiori a quelle attualmente utilizzate per il trattamento delle malattie ossee, può essere di grande beneficio per il trattamento del sistema cardiovascolare disfunzionale». Infine, i ricercatori ritengono che la vitamina D possa anche essere in grado di riparare il danno in altri tipi di cellule, come per esempio quelle che si trovano nel cervello dopo un ictus.