1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Le prime indiscrezioni sulla vettura che verrà svelata il 24 febbraio

Come sarà la Ferrari 2017: brutta, ma con tutti i trucchi della Mercedes

Il nuovo regolamento dovrebbe togliere un po' di piacevolezza estetica alla monoposto, ma il lavoro degli ingegneri ne migliorerà tutti gli aspetti: dall'aerodinamica al motore al cambio. E le soluzioni più innovative sono state rubate ai rivali

Kimi Raikkonen in azione con la Ferrari laboratorio per provare le gomme 2017
Kimi Raikkonen in azione con la Ferrari laboratorio per provare le gomme 2017 Foto: Pirelli

MARANELLO – Mancano ancora poco meno di due mesi alla fatidica data del 24 febbraio, quella fissata dalla Ferrari per la presentazione della sua monoposto 2017, sulla stessa pista privata di Fiorano dove compierà anche i primi giri a favore di telecamera. Di tempo per lavorare ce n'è ancora, dunque, e i tecnici se lo prenderanno tutto, visto che l'impresa a cui sono chiamati è realmente ardua: cancellare la deludente annata 2016 e riportare il team a lottare per il Mondiale. Solo negli ultimi giorni utili, insomma, verranno deliberate le specifiche definitive dell'aerodinamica e del motore della nuova creatura, ma una serie di indicazioni già molto precise sono comunque filtrate dalle officine di Maranello. Indiscrezioni che fanno presagire una vettura forse non bellissima esteriormente, ma certamente molto più sofisticata della sua progenitrice.

Come una familiare
Una prima serie di cambiamenti, la Rossa li subirà per via del nuovo regolamento tecnico, che ha l'obiettivo di rendere le Formula 1 più veloci, ma anche più aggressive nell'aspetto. In comune con tutte le rivali, dunque, la Ferrari avrà gomme più larghe (da 245 a 305 mm all'anteriore e da 325 a 405 al posteriore) così come il telaio (da 180 a 200 mm), ma anche ali più basse e larghe (da 165 a 180 mm quella anteriore, a forma di freccia, e da 75 a 95 mm la posteriore), così come il diffusore (da 100 a 105 mm). L'intera aerodinamica verrà dunque rivoluzionata, costringendo gli ingegneri a ripensare le linee delle macchine: la rivista tedesca Auto Motor und Sport anticipa che «praticamente ogni team ha previsto delle brutte e lunghe pinne sul cofano motore, che renderanno le auto, viste di lato, simili a delle station wagon». Andiamo bene...

Si copia dagli avversari
Ma la Ferrari, in particolare, sulla carrozzeria è costretta a lavorare ancor più degli altri, per colmare quel divario di carico che ha rappresentato il principale difetto della SF16-H. Nonostante, dopo il divorzio dall'ex direttore tecnico James Allison, a Maranello manchino degli aerodinamici di primo piano, gli sviluppi su questo fronte si preannunciano comunque parecchi: dal muso affilato al posto di quello largo e a tricheco del 2016, al passo allungato di circa venti centimetri (per ospitare un serbatoio che, da regolamento, aumenta da 100 a 105 kg di benzina), fino alle fiancate dalla forma ancora più sciancrata, ovvero allargate in alto e molto ristrette in basso. Ma le novità forse più affascinanti sono quelle che il Cavallino rampante copierà ai rivali della Mercedes, che proprio grazie alle loro soluzioni innovative sono riusciti a dominare le ultime stagioni: dovrebbero dunque fare la loro comparsa il cosiddetto S-duct, ovvero la presa d'aria sull'avantreno, e anche un manettino simile a quello famigerato delle Frecce d'argento, capace di spingere la potenza del motore oltre ogni limite nei momenti cruciali delle qualifiche.

Il motore è una sicurezza
E proprio il propulsore dovrebbe rappresentare la principale certezza della Ferrari 2017. Se grazie all'ottimo lavoro dello staff di Mattia Binotto, non a caso promosso a direttore tecnico, nel corso dell'ultima stagione la Scuderia aveva già raggiunto la Mercedes a 970-980 cavalli, quest'anno dovrebbe sfondare la clamorosa quota dei mille Cv, grazie a nuove camere di combustione con iniettori multigetto e a una migliore efficienza della parte ibrida del motore. Allo stesso profondo rinnovamento sarà sottoposto anche il cambio, che invece nel 2016 non ha convinto troppo, per colpa soprattutto dei molti guasti: verrà dunque ridisegnato, pur mantenendo le dimensioni molto strette necessarie a conservare la compattezza del retrotreno. Se poi tutto questo lavoro basterà a riportare la squadra in lotta per la vittoria, beh, al momento ciò rimane solo un auspicio. Per scoprirlo, come al solito, dovremo pazientare: sul futuro, infatti, nemmeno le sofisticate analisi informatiche dei moderni cervelloni sono ancora in grado di dare alcuna certezza.