Perse le tracce di almeno 40 migranti della Diciotti accolti dalla Chiesa
Il direttore della Caritas, Don Francesco Soddu: «Non sono detenuti, sono liberi di andare dove vogliono»
ROMA - Si sarebbero perse le tracce di almeno quaranta migranti sbarcati a Catania dalla nave Diciotti della Guardia Costiera; 36 erano ospitati a Rocca di Papa e 4 a Messina. Lo rivelano fonti del Viminale che spiegano: 6 si sono allontanati il primo giorno di trasferimento al Centro d'accoglienza di Rocca di Papa, 2 eritrei, destinati a Firenze, si sono allontanati il 2 settembre, di 19 l'allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre, mentre 13 sarebbero spariti il 4 settembre. Erano tutti destinati a varie diocesi, secondo gli accordi presi dalla Cei col ministero dell'Interno.
La replica della Chiesa: «Non sono detenuti»
«Non sono detenuti» ha comunque sottolineato il direttore della Caritas, Don Francesco Soddu: «Era prevedibile lo sappiamo bene che qualcuno si allontana, decide di seguire un percorso personale, sono liberi». D'altro canto gli stessi sottosegretari all'Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni che hanno sollevato il caso, hanno precisato che «per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato». Sono comunque in corso «altre verifiche» sul numero esatto delle persone «irrintracciabili» e per il Ministero «è verosimile che il gruppo possa essere più consistente».
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