Genova, il dolore degli sfollati: «Con il crollo abbiamo perso tutto»
Le lacrime dei residenti della zona sotto il Ponte Morandi. Un lento via vai per cercare di recuperare le proprie cose dalle case inagibili
GENOVA - Andrà avanti per diversi giorni il doloroso via vai dei residenti della zona sotto il ponte Morandi a Genova per cercare di recuperare qualcosa delle case che sono stati costretti a lasciare in fretta e furia dopo il crollo di parte del cavalcavia.Gli sfollati hanno chiesto di poter rientrare nelle abitazioni abbandonate per prendere i loro effetti personali e i loro animali abbandonati durante l'evacuazione. Per questo sono state organizzate delle squadre. I Vigili del Fuoco entrano da soli nelle case che sono a rischio crollo, mentre accompagnano i residenti delle abitazioni dove non riscontrano pericoli immediati a ritirare gli effetti personali. Tra la gente c'è poca voglia di parlare, lo shock è ancora fortissimo: accanto alla tristezza c'è lo sconforto per la consapevolezza di aver perso tutto. «Conosco tante persone che sono sono state fortunate come me anche di questa via, il governo ha promesso che darà la casa a queste persone. Io ci sono nato qui, ho una certa commozione, sono nato proprio un questo palazzo».
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