La melina del PD per evitare la commissione d’inchiesta sulle banche
Perché il PD esita a indicare i propri candidati nella Commissione d’inchiesta sulle banche? Di cosa ha paura? Il punto di Davide Zappalà
ROMA - Mentre su tutti i giornali tiene banco lo slittamento del voto sui vitalizi a settembre, c'è un altro slittamento che sta passando in sordina; più complesso ma per valori decisamente più alti. La nomina dei componenti della commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche. Negli ultimi anni ci sono stati diversi salvataggi pubblici, ovverosia pagati con i nostri soldi, delle banche Montepaschi, Etruria e le 2 venete per un totale di 31 miliardi. Giacchè paghiamo, avremmo almeno piacere di sapere che cosa è veramente successo e se, come si teme, certi manager hanno aiutato con prestiti facili persone facenti parte di un certo sistema, beh, che questi manager paghino e non si limitino a spogliarsi del proprio patrimonio o fuggire all'estero.
31 miliardi
Per avere un'idea di cosa sono 31 miliardi tenete conto che che il ponte sullo stretto di Messina costa 4 miliardi di euro, probabilmente con 31 si poteva unire anche la Sardegna. Erogati gli aiuti, per dare almeno un contentino all'opinione pubblica, si decise di indagare su come hanno fatto a nascere queste situazioni fallimentari con l'avvio di una commissione d'inchiesta. Va detto che in Italia, quando non si vuole scoprire qualcosa, si istituisce una commissione d'inchiesta, e infatti anche questa, siam pronti a scommetterci, non verrà a capo di nulla, perchè allora si ritarda così tanto?
Cosa teme il Pd?
Attualmente il Pd è l'unico partito che non ha ancora presentato l'elenco dei propri componenti nonostante diversi solleciti dei presidenti delle camere, la scadenza era fissata per il 28 luglio. Una chiave di lettura ce la dà il Corriere della Sera di oggi: perchè il Partito Democratico teme le domande che potranno essere fatte. La strategia dei renziani sarà quella di mettere sotto pressione Ignazio Visco attuale governatore della Banca d'Italia il cui istituto è stato colpevole di non vigilare sull'andamento delle banche, mentre l'opposizione Dem vuole inserire persone che tentino di mettere all'angolo Federico Ghizzoni, ex Amministratore Delegato di Unicredit che Ferruccio De Bortoli tirò in ballo nel suo ultimo libro dicendo che fu contattato da Maria Elena Boschi affinchè Unicredit valutasse il dossier Banca Etruria. Intanto i 31 miliardi li abbiamo pagati, difficlmente qualcuno pagherà, se andrà avanti così non sapremo nemmeno la verità
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