27 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Condanne dalla rete, da Saviano e da alcuni colleghi del Pd

Bufera sulla Serracchiani dopo frase sullo stupro di un migrante

Bufera su Debora Serracchiani, dopo che l'esponente dem ha definito 'ancora più odioso' uno stupro se commesso da un richiedente asilo

ROMA - «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese»: è questa la frase che ha messo nei guai la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, la quale in un comunicato ufficiale il 10 maggio aveva commentato il tentato stupro subìto da una minorenne a Trieste da parte di un cittadino iracheno richiedente asilo. A riempirla di critiche sono stati per primi gli utenti della rete, poi è intervenuto lo scrittore Roberto Saviano, che su Twitter ha scritto: «Salvini saluta l'ingresso di Serracchiani nella Lega».

Polemiche nel partito
Poi ad attaccarla alcuni compagni di partito: i consiglieri del Pd di Milano e il senatore di Udine Francesco Russo. Su Twitter l'esponente dem ha scritto una prima replica, chiarendo: «Non esistono stupri di serie a o serie b. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all'atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza». E, non paga, su Facebook ha pubblicato un lungo post:

Il chiarimento
«I razzisti vogliono respingere i richiedenti asilo, io voglio accogliere chi scappa dalla guerra. (...) Oltre alla vittima, della quale ci si dimentica sempre quando scoppiano polemiche ideologiche e pretestuose, vengono infatti traditi gli altri richiedenti asilo e tutti quelli che si battono per l'accoglienza dei migranti. (...) ho sentito il dovere di dire una cosa che credo di buon senso, anche se scomoda». Infine l'affondo di Salvini: «Serracchiani e Pd hanno sulla coscienza le violenze di questa gentaglia», ha scritto su Facebook il leader leghista.