M5s: «E' un'altra trappola, ci opponiamo»
La riforma dell'istruzione e l'inizio del nuovo anno scolastico sono alle porte. Silvia Chimienti del M5s, Commissione Lavoro, ha le idee chiare: «E' solo un altro modo per tagliare fondi alla scuola. La didattica va aiutata e svecchiata».
ROMA - E' indispensabile investire sull'istruzione per far ripartire il paese, e all'orizzonte si profila una battaglia in Parlamento per l'approvazione del piano del ministro Giannini per il nuovo anno scolastico. Le novità sono molteplici, e vedono in prima fila l'opposizione dei sindacati di categoria e del M5s: la mole di lavoro degli insegnanti verrebbe raddoppiata, passando da 18 a 36 ore settimanali; obbligatorio, poi, il recupero dei 22 giorni di scarto nel mese di giugno, e via libera alle chiamate interne per quel che riguarda le supplenze invece che ricorrere a insegnanti esterni all'istituto. Altra novità in materia di assunzioni: per i 150.000 aspiranti insegnanti parcheggiati in graduatoria si profila un nuovo esame per l'abilitazione, programmato per ottobre 2015.
Di fronte a tutto ciò i sindacati degli insegnanti, mai nemmeno consultati dalla ministra Giannini, promettono guerra aperta e intanto non sono da meno le parole di Silvia Chimienti, deputato della Commissione Lavoro del M5s: «Questo è solo un altro modo per introdurre nuovi tagli ai finanziamenti alla scuola, e a questo ci opporremo con convinzione».
Poi, a chi le domanda se il M5s ha delle idee concrete da proporre, visto che sui contenuti si è detto finora poco o nulla, risponde: «Stiamo lavorando molto in rete proprio per questo, coinvolgendo i cittadini nelle nostre proposte. Riteniamo che la didattica vada assolutamente svecchiata, perché è ferma ai tempi di Gentile. Gli insegnanti devono essere messi in condizione di utilizzare le nuove tecnologie, come per esempio i libri digitali».
E per quel che riguarda la riqualificazione di tutta la categoria docenti afferma: «Riqualificare è necessario. Non ritengo però che vada abolita, come dicono alcuni, l'attività fisica alle scuole. Le scienze motorie sono fondamentali e non si toccano: un bambino abituato a fare sport avrà meno rischi di diventare un adulto obeso».
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