11 dicembre 2024
Aggiornato 04:30
Vaticano

Papa Francesco: «La Quaresima è tempo per spegnere la televisione, staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo»

Lo ha detto il Pontefice nell'omelia celebrata nella basilica di Santa Sabina, sul colle romano dell'Aventino, in occasione del mercoledì delle ceneri, inizio di Quaresima

Papa Francesco
Papa Francesco Foto: ANSA

ROMA - «Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita. Allora, non polverizziamo la speranza, non inceneriamo il sogno che Dio ha su di noi». Lo ha detto il Papa nell'omelia celebrata nella basilica di Santa Sabina, sul colle romano dell'Aventino, in occasione del mercoledì delle ceneri, inizio di Quaresima. «Non cediamo alla rassegnazione. E tu dici: 'Come posso aver fiducia? Il mondo va male, la paura dilaga, c'è tanta cattiveria e la società si sta scristianizzando...', e così via. Ma non credi che Dio può trasformare la nostra polvere in gloria?».

«Staccare cellulare e rinunciare a parole inutili»

«La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. E' il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. E' il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. Quando ero bambino - ha raccontato il Papa - non c'era la televisione ma c'era l'abitudine di non ascoltare la radio per Quaresima: deserto». Quaresima «è il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e dare del 'tu' al Signore». Quaresima «è il tempo per dare del tu al Signore. E' il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore. Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse buona giornata. Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli».

«Abbiamo cuore atrofizzato»

«Ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore. E non c'è bypass per guarire questo, solo il silenzio. Fatichiamo a distinguere la voce del Signore che ci parla, la voce della coscienza, del bene. Gesù, chiamandoci nel deserto, ci invita a prestare ascolto a quel che conta, all'importante, all'essenziale».

«Guardiamo le nostre vite: quante cose inutili ci circondano!. Inseguiamo mille cose che paiono necessarie e in realtà non lo sono. Quanto ci farebbe bene liberarci di tante realtà superflue, per riscoprire quel che conta, per ritrovare i volti di chi ci sta accanto! Anche su questo Gesù ci dà l'esempio, digiunando. Digiunare è saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all'essenziale. Digiunare non è soltanto per dimagrire, è andare all'essenziale, è cercare la bellezza di una vita più semplice».

«Violenza verbale amplificata dalla rete inquina l'ambiente»

Quaresima «è il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore. Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse buona giornata. Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli».

Il deserto «è il luogo della solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci sono tanti deserti. Sono le persone sole e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati!. Parlare di loro non fa audience», ha detto Jorge Mario Bergoglio. «Ma il deserto ci conduce a loro, a quanti, messi a tacere, chiedono in silenzio il nostro aiuto. Tanti sguardi silenziosi che chiedono il nostro aiuto. Il cammino nel deserto quaresimale è un cammino di carità verso chi è più debole. Preghiera, digiuno, opere di misericordia: ecco la strada nel deserto quaresimale».