27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Vaticano

Papa Francesco: «La morte è un incontro: è Gesù che viene a prenderci per mano e portarci con sè»

La certezza della morte è invece scritta nella Bibbia e nel Vangelo, ma il Signore ce la presenta sempre come un «incontro con Lui» e la accompagna alla parola «speranza»

Papa Francesco
Papa Francesco Foto: ANSA

CITTÀ DEL VATICANO - Papa Francesco ha raccomandato di «pensare alla propria morte» nell'omelia mattutina che ha pronunciato durante la messa mattutina a Casa Santa Marta: «Io morirò, quando? Nel calendario non è fissato ma il Signore lo sa. E pregare il Signore: 'Signore, preparami il cuore per morire bene, per morire in pace, per morire con speranza'. E' questa la parola che sempre deve accompagnare la nostra vita, la speranza di vivere con il Signore qui e poi vivere con il Signore da un'altra parte. Preghiamo gli uni per gli altri per questo».

Tutti siamo vulnerabili

Nessuno di noi sa esattamente quando avverrà, anzi - ha fatto notare il Papa a quanto riportato da Vatican News - tendiamo spesso a rimandare il pensiero credendoci eterni, ma non è così: «Tutti noi abbiamo questa debolezza di vita, questa vulnerabilità. Ieri meditavo su questo, su un bell'articolo che è uscito adesso sulla Civiltà Cattolica che ci dice che quello che accomuna tutti noi è la vulnerabilità: siamo uguali nella vulnerabilità. Tutti siamo vulnerabili e a un certo punto questa vulnerabilità ci porta alla morte. Per questo andiamo dal medico per vedere come va la mia vulnerabilità fisica, altri vanno per guarirsi qualche vulnerabilità psichica dallo psicologo».

La morte è un incontro

Nella mia terra - ha ricordato ancora Francesco - c'era la moda di pagarsi in anticipo il funerale con l'illusione di far risparmiare soldi alla famiglia. Venuta alla luce la truffa messa in atto da alcune ditte funebri, la moda passò. «Quante volte ci truffa l'illusione», è il commento del Pontefice, come quella di «essere eterni». La certezza della morte è invece scritta nella Bibbia e nel Vangelo, ma il Signore ce la presenta sempre come un «incontro con Lui» e la accompagna alla parola «speranza»: «Il Signore ci dice di essere preparati all'incontro, la morte è un incontro: è Lui che viene a trovarci, è Lui che viene a prenderci per mano e portarci con sè. Non vorrei che questa semplice predica fosse un avviso funebre! È semplicemente Vangelo, è semplicemente vita, è semplicemente dirsi uno all'altro: tutti siamo vulnerabili e tutti abbiamo una porta alla quale un giorno busserà il Signore.