19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Manovra finanziaria

Brunetta: «Caporetto giallo-verde»

Lo ha scritto in una nota Renato Brunetta, responsabile della politica economica di Forza Italia: «Compromesso si sarebbe trovato per un rapporto deficit/Pil nominale pari all'1,9% per il 2019»

Il Deputato di Forza Italia, Renato Brunetta
Il Deputato di Forza Italia, Renato Brunetta Foto: ANSA

ROMA - «Dopo due giorni di detenzione a palazzo Justus Lipsius, rinchiuso in una stanza con gli alti funzionari della Commissione Europea, che probabilmente gli avranno scritto anche parte della manovra che arriverà in Senato settimana prossima, il ministro dell'Economia Giovanni Tria sembra aver portato a casa finalmente l'accordo definitivo con Bruxelles sulla Legge di Bilancio 2019, evitando così all'Italia la procedura di infrazione per debito eccessivo in extremis. Stando a quanto riporta oggi la stampa nazionale, il compromesso si sarebbe trovato per un rapporto deficit/Pil nominale pari all'1,9% per il 2019, un decimale e mezzo in meno rispetto al 2,04% proposto mercoledì dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che corrisponde a circa 2 miliardi di euro in valore assoluto». Lo ha scritto in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.

Caporetto Giallo-Verde - «Il ministro Tria ha così, paradossalmente, consumato la sua rivalsa nei confronti dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che nella famosa 'serata del balcone' lo avevano messo da parte, proprio rifiutando quel valore dell'1,9% che egli aveva più volte suggerito. Dopo tante parole, e una guerra sfiancante contro Europa e mercati finanziari, conclusa con una Caporetto per il Governo giallo-verde, si ritorna quindi al punto di partenza, con i 250 miliardi di perdita subita e il danno reputazionale che il paese ha però subito nel frattempo».

Carfagna: Ke imprese pagheranno più tasse - «Oltre i miliardi di euro già bruciati sui mercati a causa di parole al vento e promesse irrealizzabili, le imprese italiane si troveranno a pagare più tasse nel 2019 per quasi 5 miliardi di euro. Se le stime della Cgia di Mestre saranno confermate, la cosiddetta manovra del popolo danneggerà oltre ogni misura il nostro sistema produttivo, ridurrà gli investimenti e i posti di lavoro. Il tutto per finanziare il finto reddito di cittadinanza. Se a questo aggiungiamo lo sblocco delle tasse locali e i possibili ulteriori aumenti per far quadrare il bilancio con gli obiettivi negoziati con Bruxelles, il conto per le imprese italiane rischia di essere anche più salato. L'unica scelta responsabile che il governo Conte dovrebbe assumere è quella di rinunciare per intero al reddito di cittadinanza, eliminare gli aumenti fiscali alle imprese e dimettersi un minuto dopo». Così Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia.