19 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Manovra finanziaria

Di Maio: «Ecco come troveremo i soldi per la manovra»

In una intervista a Il Fatto Quotidiano il vicepremier elenca le misure che il governo intende mettere in pratica per far tornare i conti con Bruxelles

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio
Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio Foto: Riccardo Antimiani ANSA

ROMA - Più soldi dal taglio delle pensioni d’oro, dismissioni immobiliari e modifiche a quota 100 e al reddito di cittadinanza. Per far tornare i conti con Bruxelles il vicepremier Luigi Di Maio elenca le misure a cui il governo sta lavorando in un forum con il Fatto Quotidiano e aggiunge che la stima di una crescita del Pil all’1,5% nel 2019 potrebbe scendere per la frenata di fine 2018 legata alle esportazioni, ma investimenti e platee delle misure non cambieranno. «Purtroppo la discussione con l’Europa è sul deficit e non sul livello di Pil, e questo già dice molto della situazione attuale. Detto questo, l’unico motivo per scendere dall’1,5 potrebbe essere legato alla frenata dell’ultima parte dell’anno, causata principalmente dalle esportazioni. Ma il livello degli investimenti e le platee delle nostre misure non verranno toccati» afferma il vicepremier.

Rdc e quota 100 costeranno di meno?
Di Maio sostiene che secondo le stime tecniche quota 100 e il reddito di cittadinanza «a platea invariata costeranno di meno». «Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno».

Più tagli alle pensioni d'oro
Inoltre «preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro». Oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40 per cento, ci sarà il raffreddamento, cioè non adegueremo al tasso di inflazione le pensioni d’oro. E in questo modo che il governo conta di recuperare oltre un miliardo. Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che l'esecutivo proverà a vendere non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato. «La cessione di questi beni dovrebbe valere uno 0,9 di Pil».

Avanti fino a quando non ci sarà accordo
Il ministro dell’economia Giovanni Tria intanto fa sapere che avrà altri incontri a Bruxelles «fino a quando non arriveremo ad un accordo». Lo ha detto lo stesso ministro al termine di un colloquio con il con il commissario Dombrovskis. Rispondendo alle domande dei cronisti, Tria ha detto che «stiamo discutendo sulla nostra proposta. Avremo altri incontri. Resto fino a quando non arriveremo a un accordo». I colloqui vanno avanti anche con un tavolo tra i tecnici del Mef e della Commissione europea.